Galleria Gallerati
Pezzi Unici
8 – 30 marzo 2012
La sera della festa della donna, la Galleria Gallerati di Roma ha inaugurato la mostra collettiva di fotografia “Pezzi Unici”, un progetto ideato da Carlo Gallerati e curato da Noemi Pittaluga. In un locale piccolo e ben curato sono stati esposte le fotografie di molti artisti, opere visive uniche. Ritratti metropolitani e di giovani donne si alternano sulle pareti candide di questa piccola galleria.

“L’intento della mostra collettiva è quello di presentare alcuni lavori ottenuti attraverso procedimenti in tutto o in parte fotografici e concepiti come opere singole”, afferma la curatrice:” Pezzi Unici è una delle possibili risposte a coloro che ancora stentano a riconoscere la fotografia come una tecnica artistica. Ciascun autore invitato a esporre, dichiarando l’unicità della propria opera, non nega la fattuale riproducibilità all’infinito del medium, ma si pone, vietandola a se stesso, nell’ambito culturale consuetamente riservato alla pittura, alla scultura, al disegno e alle altre forme espressive tradizionali. Si ambisce quindi a innescare nello spettatore una riflessione che lo porti a cogliere pienamente la natura artistica di un oggetto fotografico d’autore. La copia unica è così un espediente per ricondurre l’attenzione verso l’assoluta irripetibilità dello sguardo, nell’hic et nunc dello scatto del fotografo e del pensiero d’artista che l’accompagna.”
Spesso pensiamo alla fotografia come un' arte che non fa altro che riprodurre nella maniera più fedele possibile il mondo reale. Spesso in pittura si parla di paesaggio fotografico oppure di ritratto fotografico, quando questi sono totalmente corrispondenti alla realtà cui si riferiscono. La fotografia ci vuol far credere che l'oggetto della sua riproduzione sia effettivamente come è stato riprodotto ma è un inganno. Il mondo reale si differenzia dalla fotografia nel fatto che le immagini sono bidimensionali (a un po' di anni si sta cercando di creare anche l'inganno della tridimensionalità). Un fotografo con l'ausilio di lenti, materiali fotosensibili e luce, interpreta e reinventa il mondo che fotografa. In questo gioco di interpretazione si può anche creare una parvenza di realtà nella foto, ma si potrebbe benissimo trasformare completamente la realtà che si fotografa. Un artificio che si può riscontrare nelle opere esposte in Pezzi unici, fotografie che ritraggono paesaggi urbani modificati nei colori e nelle forme, corpi di donne messi a confronti con statue millenarie.
La fotografia, solo recentemente riconosciuta come mezzo di comunicazione, è contraddistinta da determinate caratteristiche quali la riproducibilità tecnica, citando Benjamin (in “L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica”). Il filosofo si accorse che fotografia e cinema, a differenza della pittura o scultura, avevano totalmente e radicalmente mutato l'idea stessa di arte a causa della loro riproducibilità. Paragonando un dipinto ad una fotografia, si noterà che il dipinto è un opera unica e irriproducibile anche nel caso in cui l'artista decidesse di rifarlo, infatti non sarebbe mai del tutto identico all'originale. La fotografia al contrario, può essere riprodotta infinite volte ottenendo sempre un prodotto identico e non solo, la sua riproducibilità è tecnica. Le conseguenze più importanti sono che fotografia e cinema invalidano il concetto rinascimentale di autenticità (non ha più senso parlare di autenticità dell'opera d'arte quando parliamo di cinema e fotografia) e inoltre queste nuove forme d'arte ricalcano ed esprimono un'idea nata con le rivoluzioni industriali, ovvero quello della produzione in serie. Per ciò la fotografia e il cinema sono le forme d'arte che meglio incarnano la contemporaneità. Ma la mostra dimostra che l’arte della fotografia può capovolgere le antiche considerazioni,“ la pittura e la scultura non sono certo estinte e nessuno si sogna di mettere in discussione la loro nobiltà, ma essere prevenuti verso le tecniche espressive nuove solo perché si servono di mezzi più sofisticati è un chiaro segno di scarsa apertura mentale”, afferma il gallerista Carlo Gallerati.
In mostra opere di Cristina Altieri, Carmine Arrivo, Francesco Belli, Andrea Buia, Agostino Cernilli, Daniele Cinciripini, Armando Corsi, David D’Amore, Anna Maria De Antoniis, Marcello Di Donato, Stefano Esposito, Carlo Gallerati, Gianfranco Gallucci, Fabrizio Intonti, Susan Kammerer, Wai Kit Lam, Alan Marcheselli, Gerardo Mitola, Vincenzo Monticelli Cuggiò, Enrico Nicolò, Patrizia Nicolosi, Novella Oliana, Carmen Palermo, Valentina Parisi, Bruno Parretti, Alberto Placidoli, Renata Romagnoli, Hugues Roussel, Franziska Rutz, Fabio Viscardi.
fabiana traversi
Pezzi Unici
A cura di Noemi Pittaluga
Galleria Gallerati
(Via Apuania, 55 – I-00162 Roma – Tel. +39.06.44258243 – Mob. +39.347.7900049)
Fino a venerdì 30 marzo 2012 (ingresso libero)
Orario: dal lunedì al venerdì: ore 17.00-19.00 / sabato, domenica e fuori orario: su appuntamento
Informazioni: info@galleriagallerati.it
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