martedì 2 dicembre 2014

Tre Terrieri

 
Tre TerrieriLA FATTORIA POLITICA

Teatro Trastevere
Dal 25 al 30 novembre
diretto e interpretato da
Roberto Di Marco, Fulvio Maura, Angelo Sateriale
 
 
 
 
Portare la politica a teatro in tempi come i nostri non è poi così difficile. Gli elementi principali ci sono tutti: la satira, il grottesco e le dinamiche interne ai rapporti di potere che a tratti sembrerebbero nuovi, per forma e contenuti, ma che in realtà sono farsa già nota ai più. Persino alle galline dell'aia di una fattoria.

Fattoria, ben detto. Lungi da rappresentazioni tediose o seriose, a volte basta proprio poco per mettere in scena la politica, quella nostrana, senza scadere in pantomime che fanno molto show e poco talk.
Vincitore del concorso “Autori nel cassetto, autori sul comò” nel 2013 e premiato come “Migliore Drammaturgia” al Fringe Festival 2014, lo spettacolo Tre Terrieri. La fattoria politica va in scena al Teatro Trastevere dal 25 al 30 novembre.

Un’idea innovativa quella di Roberto Di Marco, Fulvio Maura e Angelo Sateriale. Tre giovani attori che scelgono la satira, quella intelligente, sottile e sagace per far sorridere il pubblico sulle magagne della politica italiana.

Il sipario si apre su una scena contadina dove tre fratelli, alla morte dei genitori si ritrovano a governare la fattoria di famiglia. Ma gestire, assumere decisioni, tenere conto delle esigenze degli abitanti della fattoria è compito ben arduo. Spesso infatti, si incrocia con gli interessi diversi dei tre fratelli. Qualcuno ha più a cuore la fattoria e i suoi animali; qualcuno un po’ meno. E poi come se non bastasse, tra trame oscure, litigi ed equivoci, un telefono che squilla richiama all’ordine, all’equilibrio dei rapporti tra fratelli e governo della fattoria: un uomo senza volto, di cui non si sente nemmeno la voce, chiama dal colle. Ogni volta che i tre fratelli non riescono a governare le galline, c’è chi dall’alto della fattoria impartisce direzioni a cui i tre fratelli non sanno sottrarsi.

Uno spettacolo che ha del geniale e che partendo da una storia “terra terra”, si svela lentamente nella sua vera natura: una satira politica pungente e puntuale. Battute, motti di spirito e analogie di nomi ed eventi che rimandano a ritroso nel tempo e forse nemmeno di tanto, al carattere surreale della politica del Bel Paese.

A episodi scalfiti nella memoria collettiva e tali per cui “se nun se pote” ..far diversamente, tanto vale riderci un po’ su.
Perché di politica si parla, ma con un espediente strepitoso: una lingua inventata che è un ibrido di dialetti comprensibili, quanto basta, per raccontare il grottesco e riflettere sul necessario.   di Linda Tiralongo

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