giovedì 6 novembre 2014

COME RESTARE VEDOVE SENZA INTACCARE LA FEDINA PENALE


TEATRO DUE ROMA
teatro stabile d’essai

11 | 30 novembre
torna in scena

COME RESTARE VEDOVE 
SENZA INTACCARE LA FEDINA PENALE

Scritto da Stella Saccà con la collaborazione di Luca Manzi
Regia di Luca Manzi
Con Beatrice Aiello, Camilla Bianchini, Serena Bilanceri, Stella Saccà
Prodotto ASSOCIAZIONE CULTURALE GOCCE DI SCENA




“Come restare vedove senza intaccare la fedina penale”, dopo aver conquistato il pubblico della scorsa stagione, torna in scena al Teatro Due Roma dall’ 11 al 30 novembre.
Da un’ idea di Stella Saccà, la collaborazione autoriale e registica di uno degli ideatori della famosa serie tv Boris, Luca Manzi ci conduce nell’ affascinante e misterioso universo delle relazioni femminili.

Tre donne molto diverse tra loro, conosciutesi grazie a Facebook e accomunate dall’infelicità generata dai loro uomini, si incontrano segretamente in un garage per organizzare una missione che le renderà finalmente appagate.
Tra incomprensioni, brindisi, litigi e raffinata complicità, le protagoniste si mettono a nudo confrontandosi sui rispettive vicende sentimentali e sugli uomini che le hanno ferite. La decisione di coalizzarsi è estrema; portare a termine l’ambizioso obiettivo: uccidere ognuna l’uomo di un’altra. Il risultato è rocambolesco e originale.



Come restare vedove senza intaccare la fedina penale
11/30 novembre
Regia di Luca Manzi
Con Beatrice Aiello, Camilla Bianchini, Stella Bilanceri, Stella Saccà
Prodotto ASSOCIAZIONE CULTURALE GOCCE DI SCENA

Teatro Due Roma stabile d’essai
Vicolo dei due Macelli, 37
Per info e prenotazioni tel. 06/6788.2590
Website: teatrodueroma.wordpress.com

Ufficio stampa
Teatro Due teatro stabile d’essai
Angela Telesca
Email: uffstampa.teatrodueroma@gmail.com
Cellulare: + 39 3208955984
Gocce di scena
Silvia Saitta
Email: saittasilvia@gmail.com Cellulare: + 39 3282010029

SINOSSI
Tre donne, conosciutesi grazie a Facebook e accomunate solo dall’essere infelici a causa dei loro uomini, si incontrano segretamente in un garage per organizzare una missione che le renderà finalmente appagate. Non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra: Luce è un’esuberante ed esaurita attrice di proverbiale ignoranza ma di animo buono, Costanza una madre alto borghese lavoratrice e perfezionista, Speranza una giovanissima paladina dell’agricoltura biologica e partecipata e Consuela, ultimo casuale acquisto di quello che diventa un’improbabile quartetto, una donna nicaraguense molto genuina.

Tra incomprensioni, brindisi, litigi e complicità, le protagoniste si mettono a nudo confrontandosi sui rispettivi trascorsi sentimentali e sugli uomini che le hanno ferite; quindi si coalizzano per portare a termine l’ambizioso obiettivo: uccidere ognuna l’uomo di un’altra del gruppo, secondo modalità ben definite. Rocamboleschi risvolti accompagnano il quartetto nell’impresa con esiti imprevisti.



NOTE DI REGIA
Come restare vedove senza intaccare la fedina penale è per me un viaggio affascinante nell'universo misterioso delle relazioni tra donne; un mondo con cui sin dall'infanzia per forza di cose mi sono dovuto confrontare -­‐ ho cinque sorelle -­‐ ma di cui a oggi non capisco molto. Ho capito che non funzionano come noi, che i livelli di interazione sono più complessi, sfumati, raffinati, ma non ho capito bene in che senso. A tre uomini generalmente gli tiri un pallone o una playstation e tutto succede in maniera irriflessa, meravigliosamente elementare. Le donne no.

Tra le donne è uno splendido balletto, un sovrapporsi di emozioni e sensazioni che di scolorano a vicenda, si affermano negandosi, generando così una relazionalità non euclidea, oserei dire quantica: come una particella può essere massa ed energia allo stesso momento, una donna può essere allo stesso tempo amica e nemica di un'altra; allo stesso tempo amarla ed odiarla, averne bisogno e trovarla insopportabile.

Credo questo sia il tratto più meraviglioso e stupefacente dei rapporti tra donne e ho cercato di renderlo soprattutto nell'espressione non verbale, in tutto quello che succede sul palco come fisicità, movimenti, espressioni. Questo è per me un altro aspetto stupefacente, da osservatore esterno, delle relazioni tra donne: le parole sono la panna sulla torta, le palline sull'albero di natale, la vera comunicazione si muove su canali siderei, cabalistici, carbonari. spero di esserci riuscito, se non ce l'ho fatta è solo colpa mia, perchè ho avuto attrici bravissime con cui provarci.

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