mercoledì 1 maggio 2013

Gerold Miller


Gerold Miller 
SET

12 Aprile – 21 maggio 2013
Galleria Giacomo Guidi 
a cura di Laura Cherubini

Roma

La capitale ospita per la prima volta le opere di Gerold Miller.

Un artista sui generis, che inizia a lavorare negli anni novanta partendo da un’impostazione concettuale. Spazio, luce, colore si fondono in giochi tra loro dando vita a opere uniche e irripetibili. Miller fonde disegno, scultura, fotografia e pittura in un unico piano artistico, ogni forma di espressione convive con le altre creando dimensioni equilibrate e stupefacenti. 

Nelle opere raccolte sotto il nome di: “Amazing”, progetto fotografico risalente al ’97 e composto da del quattro sigarette spente disposte a configurare un quadrato, si evince la passione dell’artista per la geometria e lo studio della realtà. L’opera è una porzione di spazio reale. Una delle prime operazioni è dunque quella di delimitare un campo. 

Le sue installazioni dette Anlagen sono costruite in alluminio e lacca o smalto industriale. Non definiscono un’immagine, ma piuttosto un confine, tra scultura e pittura, tra spazio interno ed esterno. Un po’ come se lo spazio vitale dell’artista compenetri nello spazio pubblico. Arte e società, un binomio universale. 

Tutte le opere di Gerold Miller implicano al tempo stesso disegno, pittura, scultura e architettura, si configurano come oggetto, stabiliscono uno spazio attivo, si profilano attraverso un assai stringente e radicale concetto minimalista. 
Nella galleria di Giacomo Guidi, Gerold Miller presenta un gruppo di tredici opere, appositamente concepite per questa sua prima personale a Roma, appartenenti alla sua più recente serie di lavori chiamati Set. 

Sulla strada dalla scultura al dipinto, i Set sovrappongono la reale superficie dell’ ́immagine a quella della pittura illusionistica. Si situano quindi all’interno di una critica all’illusionismo. 
 I Set sono “oggetti murali” costituiti da un ́unica lastra di metallo dalla superficie levigata dalle lacche. Nel contempo essi rinunciano per la prima volta all’ ́apertura centrale della superficie, così caratteristica nell ́opera di Gerold Miller, a favore di un ́area chiusa. 

Ritroviamo nuovamente lo studio e l’espressione dello spazio interno ed esterno. Un rapporto che l’artista ha sempre amato e studiato, proponendolo nella sua carriera artistica. E’ questa l’effettiva novità e peculiarità della mostra: lo spazio aperto non è più tipologia specifica del lavoro di Miller. Le opere della serie Set simulano questo sfondamento nella tridimensione dello spazio reale mediante una pittura ancorata nella bidimensionalitá. Malgrado o proprio attraverso la radicale restrizione a pochi mezzi visivi ha origine una sconcertante e reale impressione di spazialità, nella quale la profondità diventa illusione. Con ció le opere d ́arte della serie Set si avvicinano così tanto al dipinto su tavola come nessun altro suo lavoro prima. 

 Una mostra sorprendente che incanterà il visitatore e lo trasporterà nel magico mondo artistico di Miller, curata da Laura Cherubini, di cui sarà edito un catalogo con le immagini degli allestimenti della mostra e un testo di Laura Cherubini. 
Fabiana Traversi


Per maggiori informazioni:

Nessun commento:

Posta un commento