martedì 7 gennaio 2014

Souvenir Universo - Silvia Camporesi


Souvenir Universo
di Silvia Camporesi

7 dicembre 2013 - 1 febbraio 2014




Un'esposizione dal sapore evocativo mette in mostra il grande talento dell'artista emiliana Silvia Camporesi (Forlì, 1973) alla Galleria Z2O | Sara Zanin.
Si tratta di una mostra dal nome già di per sé denso di significato: "Souvenir Universo", la scelta di due parole prese da due diverse lingue, ma che sono l'una l'anagramma dell'altra. 

Già in questo titolo, quindi, prende forma il tema delle "permutazioni di significato", in cui la stessa prospettiva sembra cambiare l'essenza di ciò che viene visto. La realtà e la finzione si mescolano, si scambiano, diventano due facce della stessa moneta e della stessa percezione: così la fotografia di un cielo stellato, che il nostro occhio percepisce come reale, è, in realtà, uno scatto di un planetario. In questo modo la fotografia rende reali cose che non lo sono, muta la nostra prospettiva trasformando ciò che non è in ciò che è. Proprio attraverso questo strumento, l'artista lavora sulla percezione, abbattendo il confine tra reale e immaginario: elementi immaginari scaturiscono dalla rappresentazione della realtà, la contaminano divenendone parte essenziale. 

Ma, a questo unico filone narrativo dell'artista, corrispondono due diverse sezioni della mostra, che si appropriano di significati propri e profondi.

La prima parte dell'esposizione delinea il tema dell'universo, rappresentato attraverso lo studio dei quattro elementi. Attraverso l'intreccio di video-installazione e fotografia, Silvia Camporesi colora la realtà di temi nuovi e sensazioni evocative. Ciò è facilmente riscontrabile in "Marmore", opera dedicata alla famosa cascata, in cui la ripresa video dell'imponente massa d'acqua è stata rallentata e privata di suoni, dando vita ad una discesa flessuosa e silente. Mentre il tema dell'infinito è affrontato in "Breve storia dell'infinito", ripresa video di un piccolo vulcano situato nell'Appennino tosco-romagnolo: un vulcano che brucia costantemente, attraverso i secoli, un fuoco infinito che mostra l'eterno fluire della natura.

Nella seconda parte della mostra domina, invece, il tema dell'abbandono. Esso è rappresentato perfettamente nel libro di fotografie di Apice (vicino Benevento), un paese abbandonato negli anni Ottanta in seguito ad un terremoto: l'intensità delle immagini fotografate, trova un'espressione artistica nell'utilizzo della tecnica giapponese del Kirigami, grazie alla quale l'artista dona un'immagine tridimensionale ai quei luoghi piatti e desolati, restituendo loro dignità. Quest'ultimo tema ritorna con forza nel ciclo di immagini "Beautiful places #1-10", una serie di foto scattate in luoghi abbandonati in giro per l'Italia: le immagini, stampate in bianco e nero trovano il loro artificioso complemento nella colorazione manuale ad opera dell'artista. Restituendo loro il colore, un colore altro, che diventa la loro essenza, Silvia Camporesi rende la giusta importanza a luoghi che, ormai, non hanno alcuna importanza.

La mostra dell'artista emiliana è, quindi, un perfetto intreccio di storie, pensieri, temi profondi e visioni, raccontate perfettamente dallo strumento fotografico. Silvia Camporesi esplora le mille possibilità del linguaggio della fotografia, restituendo all'osservatore immagini affascinanti, dense di significati; souvenir che scavano nelle immensità del reale, giocando con esso ed impreziosendolo di qualità nuove.
Luca Virgillito 


Sede: Galleria Z2O | Sara Zanin, via della Vetrina 21 - 00186 Roma
Orario di apertura: dal martedì al sabato 11:00 - 19:00 ( o su appuntamento)
Ingresso libero
Contatti: tel. +39 0670452261; e-mail info@z2ogalleria.it; www.z2ogalleria.it




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