lunedì 23 settembre 2013

Maurizio Mochetti


Maurizio Mochetti
21 settembre al 24 novembre 2013

Galleria Giacomo Guidi
Roma


L’arte di Maurizio Mochetti in mostra al Palazzo Sforza Cesarini.

Le sale della Galleria di Arte Contemporanea Giacomo Guidi, ospitano tre opere del celebre artista capitolino. Un trinomio che rappresenta parte della ricerca
artistica compiuta da Mochetti, attivo in Italia e nel mondo sin dagli anni sessanta.

Il cortile dell’antico edificio accoglie il visitatore con l’opera: “Pendoli Laser”, una struttura moderna che dialoga con la classicità dello spazio e l’andamento prospettico del porticato.

Tre installazioni che coprono verticalmente l’altezza della struttura, che terminano con raggi laser, che disegnano la pavimentazione, dandole nuova vita. La struttura ricorda il celebre omonimo di Foucalt, che con la sua rotazione oraria definisce il movimento terrestre verso l’emisfero boreale, ed in senso antiorario , l’emisfero australe. 

Simbolo dello studio della luce che caratterizza l’autore, interessato sin dall’inizio della carriera alla fisicità della luce, intendendola come materia, spogliandola del significato simbolico e mistico. 
Entrando nella galleria di arte contemporanea, si nota immediatamente una installazione particolare, che per la sua apparente semplicità ricorda un gioco dell’infanzia.

L’opera, rappresenta una bomba volante, la parabola di un V1, posizionata su un telaio disposto orizzontalmente, con un filo di acciaio in tensione che ne disegna il tragitto. Un disegno apocalittico, in cui un unico lancio calcolato e veloce sferza l’aria, coniugando presente, passato e futuro attraverso un timeline unico, emblema del caos: la bomba pronta a scoppiare, distruggendo e creando una nuova realtà vuota e frammentaria. 

La tecnologia è uno strumento che mi consente di realizzare opere sempre più vicine all’idea: in questo senso l’opera d’arte è perfettibile”, afferma l’artista.

“Missioni”, è un lavoro inedito, realizzato ad hoc per la mostra romana.

Proseguendo la visita, nella sala principale, si può ammirare: “Pozza Rossa”, una struttura tridimensionale di pigmento rosso, la cui forma viene variata e disegnata dalla rotazione di un raggio laser che con delicato e lento movimento verticale e ciclico, delinea il fulcro dell’opera , creando realtà e percezioni differenti.

Esposta per la prima volta durante la Biennale di Venezia del 1988, è riproposta dall’artista, arricchita di disegni e schizzi che le danno nuova vita, forse perché per M.Mochetti, “l’opera d’arte è l’idea, il progetto”. L’invenzione si rivela attraverso un espressione essenziale che definisce la coerente complessità e ordine del pensiero dell’esteta, abbracciando la bellezza poetica della mente e la sua evoluzione.

Fabiana Traversi

L’artista: Maurizio Mochetti nasce nel 1940 a Roma dove vive e lavora. Nella capitale frequenta il Liceo Artistico e poi l’Accademia di Belle Arti. A partire dal 1962 (con l’opera sfera trasparente con proiezioni di luce), l’interesse di Mochetti è orientato verso la luce intesa nella sua fisicità, come materia, senza alcun significato simbolico o mistico, ma non solo: macchine, aerei, armi e geometrie, costellano il suo immaginario d’artista. Nel 1968 esordisce sul palcoscenico artistico romano con la sua prima esposizione personale, nell’ormai storica Galleria “La Salita”: espone 10 progetti e due realizzazioni. Nel 1969 Mochetti vince il I premio Pascali a Polignano a Mare e nello stesso anno vince il premio scultura alla VI Biennale Giovani di Parigi. Nel 1970 partecipa alla sua prima Biennale di Venezia cui seguiranno quelle del 1978, 1982, 1986, 1988, 1997. Sin dai primi anni ’70 si affaccia sul panorama internazionale partecipando nel 1976 alla Biennale di Sidney, nel 1998 alla XXIV Biennale di San Paolo e nel 1991 alla Biennale Internazionale di Nagoya. Nel 1988, viene invitato come Artista in residence, all’Exploratorium, San Francisco (USA). Nel 1993 partecipa alla mostra collettiva “Three Artistic Generations in Contemporary Italy” al Tel Aviv Museum of Art, esponendo inoltre allo Stedelijk Van Abbemuseum di Eindhooven (1975), allo Stadtische Kunsthalle di Dusseldorf (1978), al Forum Kunst di Rottweil (1982), e al Museo Alvar Aalto in Finlandia (1985). Tra le altre importanti partecipazioni ricordiamo: “Vitalità del negativo nell’arte italiana:1960/70″ (Roma, 1970), “Linee della ricerca artistica in Italia: 1960/1980″ (Roma, 1981); “Arte italiana 1960-’82″ (Londra, 1982); “La otra escultura” (Madrid, 1990): Roma anni ‘60 (Roma,1990), “The Italian Metamorphosis” (New York, 1994); “Arte italiana: ultimi quarant’anni” (Bologna, 1997); “Minimalia. Da Giacomo Balla a…” (Venezia, 1997 – Roma, 1998). Nel 2000 tiene una delle sue più suggestive mostre personali dal titolo Elica Infinita al Centro Cultural del Conde Duque di Madrid. Sempre nel 2000 è ancora in Spagna al Palau de la Virreina di Barcellona, partecipando alla mostra storica “L’avventura della materia. Dal Futurismo al Laser”. Nel 2003 viene dedicata a Mochetti un’ampia mostra antologica nel Palazzo Ducale di Sassuolo. Nel 2009 tiene una personale al Palazzo Collicola di Spoleto e nello stesso anno vince il concorso internazionale MAXXI 2per100 per la realizzazione dell’opera “Linee rette di luce nell’Iperspazio curvilineo” collocata permanente nell’atrio del MAXXI di Roma

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