martedì 24 settembre 2013

Günther Förg


Günther Förg
“Roma, città moderna”

24 settembre al 6 ottobre 2013
Museo Carlo Bilotti
Roma


La capitale prende nuova forma e vita grazie allo sguardo del celebre artista tedesco.

I tratti moderni e distintivi dell’urbe capitolina sono presentati e raccolti nella mostra: “Roma, città moderna”, grazie alle opere di Günther Förg e l’allestimento di P.P.Pancotto. 

Una città che dagli ultimi anni del dominio pontificio e dagli entusiasmi che accompagnarono l'avvento della capitale, rievoca le contraddittorie realizzazioni dell'epoca umbertina, i difficili anni che seguirono la prima guerra mondiale, l'assurda politica urbanistica del ventennio fascista, per giungere, dopo il risveglio culturale, le speranze e i propositi dell'immediato dopoguerra, alla complessa e allarmante situazione, ancor oggi sotto gli occhi di tutti. 

Ambienti e spazi urbani, dialogano nella mostra, grazie all’uso dell’artista di mezzi espressivi diversi, dalla pittura alla scultura alla fotografia al disegno, compie un’originale ricerca sui temi dello spazio, della materia e della storia. Figura di spicco del panorama artistico tedesco sin dagli anni Settanta, egli procede con continuità e coerenza nel proprio percorso creativo alimentato da fonti e suggestioni diverse. Molte di queste provengono dal rapporto che ha da tempo stabilito con l’Italia e la sua cultura. In particolare, Roma ove ha più volte soggiornato ed esposto, alla Galleria Pieroni in via Panisperna nel 1988, all’Accademia di Francia, Villa Medici nel 1998 ed all’Acquario Romano nel 2001. 

Le sale del Museo Carlo Bilotti, nel cuore di Villa Borghese, offrono al visitatore foto e disegni unici e particolari legati a Roma. L’esposizione raccoglie una serie di opere realizzate dagli anni ‘90 in poi e hanno diversa natura e tipologia: pitture, installazioni, fotografie, plastici, grafici. L’artista, attraverso vari mezzi espressivi, compie un originale ricerca sui temi dello spazio, materia e storia. L’allestimento museale, mira ad enfatizzare l’elemento ambientale ed il dialogo con lo spazio insito nella sua ricerca.

Il progetto si propone come un omaggio dell’artista alla città, focalizzando l’interesse sugli aspetti più moderni di uno spazio urbanistico dove il passato convive con il presente ed il futuro, attraverso quartieri come l’Eur (acronimo di Esposizione Universale di Roma, progettato negli anni su commissione di B.Mussolini, fu pianificato per celebrare i vent'anni della marcia su Roma, e della presa del potere da parte del fascismo in occasione di una fastosa fiera internazionale), e le architetture razionalistiche dell’Università “La Sapienza”. 

Al piano terra del museo Bilotti, trovano posto un’installazione pittorica del 1966 e due fotografie del 1997 e del 2000/01. Al primo piano è presentato il ciclo di lavori Black gesso, del 1996/97. L’esposizione termina con alcune interessanti sculture.





L’artista: Günther Förg (Füssen 1952).

Studia all’Akademie der Bildenden Künste di Monaco con Karl Fred Dahmen, insegna alla Staatliche Hochschule fuer Gestaltung ZKM a Karlsruhe (1992-1999) e l’Akademie der Bildenden Künste di Monaco (dal 1999). Negli anni Settanta si dedica ai dipinti monocromatici, per dar vita, nel decennio successivo, a cicli fotografici incentrati sull’architettura razionalista. Dopo i primi dipinti monocromatici degli anni Settanta, ha poi dato vita, negli anni Ottanta, a cicli fotografici incentrati sull’architettura razionalista. . Nel 1982, Förg incornicia i suoi scatti, rompendo definitivamente con l’uso canonico della fotografia: il vetro che le ricopre non soltanto si rispecchia l’architettura circostante sull’opera, ma anche lo spettatore, che diventa un elemento integrato. Dagli anni Novanta il suo esercizio creativo si è aperto anche al campo grafico. Tra le mostre personali, ricordiamo : Kunsthalle di Berna (1986), Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1991), Museum of Art di Tel Aviv (2002). Inoltre l’artista ha partecipato alla IX edizione di Documenta, Kassel (1992) e Viaggio verso citera-XLV Biennale di Venezia . La Contemporaneità di Förg, raccoglie in sé artisti come Barnett Newman, Jean Fautrie, Paul Klee, Edvard Munch, affrontando problematiche concettuali e minimalisti in chiave universale. L’origine europea è evidente nei colori e nelle atmosfere che ricordano la maestria di artisti precedenti come Caspar David Friedrich (1993). 

Location: Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese.


L'Aranciera di Villa Borghese, ora sede del Museo Carlo Bilotti, ha una storia secolare e di grande interesse, dovuta alle numerose trasformazioni che nel corso del tempo ne hanno modificato in misura sostanziale sia l'assetto sia le funzioni. Già presente nell'area prima della realizzazione della Villa Borghese da parte del cardinale Scipione (1576-1633), quale residenza di un certo prestigio della nobile famiglia dei Ceuli, l'edificio conobbe i suoi fasti maggiori nell'ultimo quarto del Settecento con Marcantonio IV Borghese (1730-1800). Egli, infatti, nell'ambito delle considerevoli trasformazioni promosse nella Villa, lo fece ampliare e ridecorare, a opera di una folta schiera di artisti di fama, facendone il perno del nuovo assetto dell'area, caratterizzato dalla presenza dello spettacolare Giardino del Lago. Diversi cannoneggiamenti subiti durante gli scontri che portarono alla caduta della Repubblica Romana nel 1849, lo ridussero in ruderi e ricostruito molto liberamente e senza più tracce del ricchissimo apparato decorativo, fu adibito ad Aranciera, cioè al ricovero invernale dei vasi di agrumi. Nel 1903, all'epoca del passaggio di Villa Borghese al Comune di Roma, era sede di uffici e abitazioni; ospitò quindi un istituto religioso e poi uffici comunali. L'intervento realizzato per trasformare l'Aranciera in Museo ha permesso di rendere di nuovo leggibile quanto restava della sua struttura originaria, recuperando alcuni ambienti occultati da tempo, e ha fornito l'occasione per ricostruire compiutamente, per la prima volta, la storia dell'edificio. L'edificio dell'Aranciera accoglie le opere di arte contemporanea che il generoso quanto appassionato collezionista Carlo Bilotti ha voluto donare alla città di Roma. Opere raccolte in anni di frequentazione e amicizia con gli artisti più significativi della nostra epoca: Giorgio de Chirico, affiancato da opere di Gino Severini, Andy Warhol, Larry Rivers e Giacomo Manzù. Il progetto di Museo, frutto della collaborazione tra il Comune di Roma e il collezionista Carlo Bilotti ha cambiato radicalmente l'aspetto della storica Aranciera, avrà una duplice funzione: mostrare in permanenza le opere donate, in sale allestite appositamente, e offrire a rotazione esposizioni degli artisti più significativi del nostro tempo, con la collaborazione di istituzioni pubbliche e private. La collezione permanente del Museo si è costituita in seguito alla donazione dell’imprenditore Carlo Bilotti al Comune di Roma di 23 opere tra dipinti, disegni e sculture. Il nucleo più consistente comprende 18 lavori di Giorgio de Chirico (Volos 1888-Roma 1978), di cui 17 esposti in questa sala e una scultura, Ettore e Andromaca, collocata all'esterno del Museo. Nella collezione anche tre ritratti, quello di Tina e Lisa Bilotti, 1981, di Andy Warhol, di Carlo con Dubuffet sullo sfondo, 1994, di Larry Rivers, e di Carlo e Tina Bilotti, 1968, di Mimmo Rotella. Completano il nucleo originario della collezione L’estate, 1951, di Gino Severini e il Cardinale, 1965, di Giacomo Manzù. A questo primo nucleo si sono aggiunte negli ultimi anni opere di Consagra, Dynys, Greenfield-Sanders e Pucci. 

La mostra di Günther Förg a Roma, città moderna, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con Zerynthia, Associazione per l’arte contemporanea, Roma e organizzata da Zètema Progetto Cultura.


Per maggiori informazioni:

Fabiana Traversi



































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