88 Trame
Galleria Whitecubealpigneto
23 gennaio- 28 febbraio 2013
Roma
“In nova fert animus mutatas dicere formas Corpora”, ovvero, “A narrare il mutare delle forme in corpi nuovi mi spinge l'estro”, scriveva Ovidio nell’incipit del Libro Primo della Metamorfosi e proprio a questa frase sembra essersi ispirata Nicole Voltan nella sua mostra personale, “88 Trame”.
Il numero otto, simbolo dell’infinito, compone un percorso che si snoda dal nome dell’evento, (in cui si richiama il numero ottantotto, corrispondente al numero delle costellazioni riconosciute dall’Unione Astronomica Internazionale), sino alle otto opere esposte, che propongono un viaggio tra le stelle, attraverso il lavoro minuzioso e paziente della giovane artista.
Nicole Voltan tesse il cosmo: le trame cosmiche sono ricamate, con amore e dedizione, formando una ragnatela che cattura il visitatore.
“Fin da piccola mi sono appassionata alle materie scientifiche e all’arte del cucito. A sette anni ho dato vita alla prima sfilata insieme ad altre amichette, con abiti annodati e legati con spille da balia”, racconta Nicole, che prosegue“ mia madre ha sempre ricamato ed io lo facevo insieme a lei. Inizialmente come un gioco, in seguito ho capito che è come un esercizio di meditazione in cui l’attenzione ed il ripetersi dell’azione, permettono di rilassarsi”.
Nicole Voltan ha creato la metamorfosi dell’universo, narrandola in forma libera e con basi scientifiche. Un impianto totalizzante, in cui le opere afferrano il visitatore tra luci ed ombre per condurlo in un viaggio unico dove l’illusione, l’apparenza si uniscono alla realtà astronomica e fisica. In pochi istanti si perde e riconquista la verità del mondo.
Ogni quadro ha in sé una storia, i processi delle singole metamorfosi astrali, estremamente diverse nelle dimensioni e modalità. L’artista ha analizzato la teoria per poi metterla in pratica, partendo dall’instabilità cosmica e delle forme. Un universo meraviglioso che non sfugge ai codici del mondo reale ma li proietta nella dimensione dell’immaginario; stelle come aghi che sapientemente tessono il ricamo del cosmo. Nicole crea funzioni polivalenti che da un lato riflettono l’attività monolitica della realtà e ne rafforzano l’identità, dall’altro spiegano retrospettivamente l’infinita varietà delle forme e materiali conservando la memoria della storia e della scienza. Un artista dall’indole scientifica e analitica unita ad un animo sensibile, una donna che osserva, studia, analizza e crea riproduzioni artistiche della natura terrestre e celeste.
La sua vena artistica è poliedrica e multiforme e spazia dalla pittura alla scultura, passando per la realizzazione di video.
“ La mia infanzia è stata accompagnata dalle collezioni di minerali di mio padre e la scoperta di libri di scienze. Quel che sono lo devo anche alla tendenza creativa della mia famiglia”, racconta Nicole Voltan, “ ad esempio, attraverso la realizzazione di un quadro che raffigura due vasi comunicanti, ho trovato l’ispirazione e lo slancio per approfondire diversi fenomeni. Ormai è normale chiedermi come avvengono certi processi, certe forme e realizzare le mie opere”.
Un’immersione di corpo e mente per sentire la vita dell’universo e darle voce attraverso l’arte.
“L’arte deve essere comunicativa, non solo estetica, personalmente nelle mie opere cerco di raccontare ciò che abbiamo studiato e poi dimenticato”, afferma l’artista veneta.
Entrando nello spazio indaco del whitecubealpigneto, si coglie l’essenza delle sue parole, attraverso le costellazione di aghi e filo illuminate al led, poggiate su una tavola di legno ricoperta di malta micacea. In sottofondo le note creata da Nicole.
“L’arte è una trama che si unisce”, afferma Rossella Alessandrucci, gallerista del Whitecubealpigneto.
“Una trama da cui siamo catturati e di cui ci sentiamo inconsapevolmente parte”, concludono nel testo critico “Il mondo agli occhi di Nicole Voltan”, le autrici Claudia Fiasca e Teresa buono.
fabiana traversi
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