Un cartello bianco con una scritta in nero che racchiude un’esperienza unica e dolorosa.

Frasi che hanno caratterizzato e segnato intere vite in ogni angolo della terra, unite da un trauma comune: la violenza. Fotografie che testimoniano il coraggio di vittime che hanno deciso di ribellarsi. Parole piantate davanti all’obiettivo da uomini e donne “indistruttibili”, nonostante le molestie sessuali subite. Persone che hanno deciso liberamente di inviare la propria immagine per far parte del più grande e variegato cyber arazzo.
“Unbreakable” è un progetto fotografico nato da una giovane studentessa della School of Visual Art di New York. Grace, ideatrice e curatrice della raccolta, fotografa le vittime mentre denunciano attraverso un cartellone il loro aggressore. Ognuno può trascrivere quel che sente e decidere liberamente se mostrare il proprio volto o al contrario coprirlo. Obiettivo è dar voce a tutte le persone che per vergogna, paura, timidezza, non hanno mai portato a galla una verità scomoda, che molte volte le consuma dentro, lo stupro. L’intento è quello di diffondere la luce, la consapevolezza e la guarigione per coloro che sono stati colpiti. Sopravvissuta allo stupro e sostenitore per le vittime di abusi sessuali, il progetto è un modo per le vittime di riprendere il potere delle parole che una volta erano usati contro di loro.
Una donna su tre e un uomo su cinque sono stati molestati nell’arco della vita. In Italia circa sei milioni di persone hanno subito violenza sessuale, ma il 96% preferiscono non denunciare l’accaduto. “Sei una statistica?”, chiede Grace dallo schermo del pc che sta proiettando il suo video.
Tutto è iniziato lo scorso ottobre quanto la giovane artista ha iniziato a postare sul proprio blog le prime foto scattate a conoscenti ed amici. Un piccolo album di famiglia che ben presto si è allargato grazie alla potenza della rete. Attraverso internet le immagini sono circolate per il mondo. I lettori hanno voluto condividere con gli altri appartenenti alla community le loro storie.
Racconti personali di sopravvissuti che hanno subito violenza sessuale, una malattia del genere umano.
Per maggiori informazioni:
fabiana traversi
Nessun commento:
Posta un commento