fino al 10.6.2012
Miró. Poesia e luce
Roma, Chiostro del Bramante

Una delle mostre più belle e senza dubbio più educativamente, artisticamente e esteticamente importanti che il pubblico romano avrà la possibilità di vedere da vicino ed ammirare, è questa dedicata alle opere degli ultimi trent’anni della produzione artistica a Maiorca del grande Miró.
Il titolo della mostra viene da Mirò stesso che vedeva quel luogo proprio così, pieno di luce e poesia. Lì, dentro il silenzio della natura, l’ispirazione e la creatività che ti danno il sole e il mare, l’artista creò nello studio che gli mise a disposizione il suo amico architetto Joseph Lluis Sert. Grazie alla Fundació Pilar i Joan Miró, sono in mostra oltre 80 capolavori dell’artista, tra cui oli, pitture murali, dipinti monocromi, carte (anche vetrate), materiali naturali misti (chiodi, ritagli di giornali, sassi, conchiglie, farfalle, gesso, kachinas delle tribù Hopi, maschere dell’Oceania e altro ancora).
La mostra è organizzata in varie sezioni, divise per temi e seguendo cronologicamente la maturazione artistica di Miró. Nella prima sezione, sono le sue prime opere, di dimensioni significativamente più ridotte rispetto alle successive, oli su tela. Miró, spirito inquieto e in perenne ricerca, nel 1956 distrusse molte tele e soprattutto molti disegni e guazzi.

Esempi di questo periodo li incontriamo all’inizio del percorso. Proseguendo, i colori diventano più vivaci, intensi, vivono, raccontano un mondo, parlano di qualcosa. La maggior parte delle opere è senza titolo. Si distinguono occhi irregolari, dalle forme non nette, tenuti un po' nascosti. Ora Miró dipinge pitture murali, di grandi dimensioni, usa le dita, le mani e i piedi, siamo alla fase dei dipinti monocromi, schizzi per pitture murali.
Arriviamo alla sala allestita con un video che riproduce l’intervista dentro il suo studio: “Il mio studio è come un orto...Io sono il giardiniere” (Miró). Un’altra sua caratteristica è che non nascondeva mai niente dei suoi metodi di pittura. Applicava il colore direttamente dal tubetto sulla tela, lo lasciava asciugarsi un po' e cominciava a dargli forma piano piano. Man mano che si asciugava, il giorno dopo, interveniva ancora di più, verso la forma finale e sempre di più, avendo ispirazione e sentimenti verso quello che creava. Scopo finale: l’armonia dei colori e del disegno. A volte, per equilibrare le composizioni, dipinge tridenti sottili usando qualche coltello o fa altri disegni (linee astratte, combina colori, calca l’impronta dei suoi palmi e delle dita). Anima inquieta, continua ad intervenire sulle sue opere finchè non si sente felice del risultato. “Quando non ho tra le mani il pennello o la pasta, per creare una forma e il colore penso a nuove forme, le immagino, le creo e le ricreo” (Miró, 1969). Raccoglie oggetti e, al momento giusto, li inserisce nelle sue opere, aspettando per la possibile combinazione, per formare “assemblaggi”. Bronzi e terrecotte, materiali misti oltre a dipinti sono esposti in questa sezione. “Non esiste arte stupida” dice l’artista ad un certo punto. Dentro il suo studio, si sente come un pianista.

La sezione finale della mostra, il periodo della maturità, il tema “Bambini”: forme più nette, che si distinguono, opere titolate - semplici -, per esempio “uccello”, “donna”, “luna”. Ora dipinge bagnando le dita nel colore, le sue opere hanno un’aura di fanciullaggine ma anche di tecnica completa, sicura, perfettamente armonica. Combina ancora di più materiali misti, naturali. Una delle ultime sale della mostra è allestita come una riproduzione del suo studio, come si vede nel video. E sono in effetti le sue cose, la sua sedia, il suo tavolino, le sue paste, i suoi pennelli.
Miró è uno degli artisti più importanti, universalmente riconosciuto, rappresentante, all’inizio della sua carriera, della corrente artistica dei dadaisti e poi dei surrealisti. È stato un’innovatore nel lanciare nuovi metodi nell’esprimere i suoi sentimenti e creare arte. È molto diverso però avere l’opportunità di vedere le sue opere da vicino in questo luogo bellissimo, allestito con molta attenzione e rispetto verso l’artista del mondo. I colori, le combinazioni, i materiali, l’atmosfera del luogo e la cura del percorso, devono essere visti da vicino per concepire la meraviglia e il mondo nuovo che si aprono davanti agli occhi contemplando queste opere d’arte. La semplicità e l’immediatezza con la quale Miró dipinge sono affascinanti, la vivacità e l’affetto verso le sue opere, i dettagli e l’armonia sono tali da rimanerne estasiati. “Il quadro deve essere fecondo. Deve far nascere un mondo” (Miró, 1933). E infatti lo è...
maria katsinopoulou
dal 16 marzo al 10 giugno 2012
Miró. Poesia e luce
a cura di María Luisa Lax Cacho
Chiostro del Bramante
Via della Pace, 5
00186 Roma
tel: 06 68809035-36
Orari:
Tutti i giorni dalle 10:00 alle 20:00
Sabato e Domenica dalle 10:00 alle 21:00 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietti:
Intero € 12,00
Ridotto € 10,00 (Valido per gruppi di almeno 15 persone, visitatori oltre i 65 anni, studenti universitari fino ai 26 anni)
Scuole € 5,00
Famiglie € 30,00
(Valido per nuclei familiari di minimo 3 persone)
info: tel.: 06 916 508 451
Biglietteria on line: www.mostramiro.it
e-mail: info@chiostrodelbramante.it
Mostra promossa e organizzata da Artemisia Group
24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE DART Chiostro del Bramante
Catalogo 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE
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