sabato 31 marzo 2012

Jean-Marc Bustamante – Villa Medici

Fino al 6 maggio 2012
Jean-Marc Bustamante
Roma, Villa Medici

Si danno casi in cui un artista moderno decida di rivelarsi instaurando un dialogo con opere di artisti del passato, contribuendo in questo modo alla realizzazione di nuove dimensioni artistiche.
È il caso di Jean-Marc Bustamante (Tolosa, 1952), il quale, su invito dell’Accademia di Francia a Roma, propone negli spazi della mostra a Villa Medici una selezione delle sue opere incentrata sul concetto di luogo, a cui ha associato una scelta di opere dell’artista olandese Pieter Jansz Saenredam (1597 – 1665), specializzato nella pittura di interni di chiese, e una serie di quattro Peintures di grandi dimensioni, ideate appositamente da lui per il Grand Salon, le cui tonalità pallide si confondono con i colori tenui delle mura dipinte da Balthus (1908 – 2001) alle quali sono state opposte.

Bustamante si confronta con la pittura, la scultura e la fotografia, confondendo le frontiere di questi diversi linguaggi artistici. Il luogo da lui rappresentato è elaborato in una dimensione concettuale: un luogo non luogo che determina un vuoto e una dimensione di provvisorietà. I colori e i materiali utilizzati, poco artistici e anch’essi “provvisori”, manifestano la sensibilità dell’artista francese per la bellezza insita negli elementi privi di valore e scarsamente considerati dai suoi contemporanei.

Ci introduce nel “luogo” delle sue opere unicamente per questo giovedì della mostra Éric de Chassey, presidente dell’Accademia di Francia a Roma e curatore della mostra, che ammette la difficoltà di decodificare oggettivamente il significato del gioco di riferimenti operato da Bustamante.
In questa mostra occorre, in effetti, rintracciare individualmente il significato prodotto dal confronto di queste opere.

La prima opera in mostra è Stationnaire: degli inginocchiatoi posti sul pavimento di una stanza, alle cui pareti sono apposte le fotografie dei cipressi di Bustamante e una delle chiese olandesi dipinte da Saenredam. La presenza dei cipressi, la suggestione degli inginocchiatoi e la chiesa svuotata di ogni presenza umana danno una prima impressione di morte.

Jean-Marc Bustamante, Stationnaire. Courtesy Kristien Daem


Le fotografie Lumière e S.I.M. contengono diversi elementi di stranezza, esprimono una familiarità che si fa angosciosa per la presenza di un elemento di estraneità.

Lumière, inchiostro su plexiglas, supporti metallici, 145x185x4 cm


I dipinti di Saenredam assimilano le visioni offerte dall’architettura religiosa con una grande attenzione per la prospettiva, la proporzione e la simmetria, elementi atti a guidare e a smarrire l’occhio dell’osservatore nello spazio elevato delle sue chiese. Tra i due artisti non c’è un’affinità lampante, si instaura un contatto diretto solo nella proiezione istintiva e diretta della mente dello spettatore.

Pieter Jansz Saenredam, Transetto nord della chiesa di Sant’Odolfo ad Assendelft,
olio su pannello, 46 x 64 cm, Galleria Sabauda, Torino.


Le opere di Bustamante non contengono narrazione storica né psicologica, esse sono svuotate di questi contenuti e conferiscono agli spazi della mostra un profondo senso di precarietà.
Queste opere testimoniano, a mio parere, la caduta di ogni riferimento, la perdita dell’orizzonte che ci induce a sperare in una via di salvezza, che nei dipinti di Saenredam assume i toni della profondità e dell’elevazione spirituale.

Nel Grand Salon va in scena il confronto tra un artista del presente e uno del passato. Bustamante durante le sue visite a Villa Medici si era dimostrato molto sensibile ai muri monocromi dipinti da Balthus in alcune delle stanze rinascimentali. Le sue quattro Peintures, tutte di grandi dimensioni e differenti l’una dall’altra, vengono ad assorbire le mura dipinte da Balthus, assimilate quindi in una nuova opera d’arte. In questo dialogo si inserisce infine L’elegia di un viaggio di Sokurov. Questo film, che termina con le immagini di un dipinto di Saenredam, conclude molto poeticamente questa mostra e ci induce alla riflessione.

gianmarco sperti
mostra visitata il 29 marzo 2012


Dal 5 febbraio al 6 maggio 2012
Jean-Marc Bustamante- Villa Medici
A cura di Eric de Chassey
INFO PUBBLICO:
Tel: 06 / 67 61 1
Orari: da martedì a domenica 10.45 - 13.00 | 14.00 - 19.00 | giovedì fino alle 21.00 (la biglietteria chiude 30 minuti prima) Chiusura: lunedì
Ingresso:
- Biglietto d’entrata a Villa Medici (inclusa la visita guidata dei giardini): 9 € (intero) – 7 € (ridotto)
- Biglietto d’entrata solo per la mostra: 6 € (intero) – 4,5 € (ridotto) – 3 € (meno di 25 anni)
Ingresso gratuito per i minori di 10 anni.
Accademia di Francia a Roma - Villa Medici
Viale Trinità dei Monti, 1 - 00187 Roma

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