Fino al I aprile
Il Fu Mattia Pascal
Teatro municipale Giuseppe Verdi
Salerno
Un capolavoro della produzione pirandelliana prende corpo in teatro grazie alla rivisitazione di Tato Russo. L’artista napoletano ha lavorato alacremente per rendere in modo adeguato un romanzo ricco d’intrecci e di profonde suggestioni psicologiche. La trama è densa di colpi di scena ma lo spettatore, qualora non conoscesse l’opera, riesce a seguire senza difficoltà il racconto. È la voce fuori campo di Russo che ripercorre la vita di Pascal/Meis ma, allo stesso tempo, la narrazione dell’attore è interrotta dalle vicende rappresentate che rendono ancora più chiara l’essenza del personaggio alla perenne ricerca del suo autentico Io.
Mattia Pascal vive a Miragno, in Liguria. L’uomo ama Oliva ma è condannato a condurre la propria esistenza al fianco di un’altra donna, Romilda. La vita di Mattia è devastata dalla presenza della suocera che non perde occasione per vessarlo. L’unica consolazione per lui è sua madre, donna amorevole ma gracile e anziana. Il rapporto tra i due è tenero, struggente e allevia le sofferenze dell’uomo. Un viaggio, la vincita di un’ingente somma di denaro a Montecarlo e la notizia della sua falsa morte sono l’occasione giusta per Mattia che decide di non far ritorno a casa e di dare una svolta alla propria esistenza. Muta il nome in Adriano Meis e viaggia a lungo fino a quando a Roma, presso la pensione dove alloggia, incontra la figlia del proprietario, Adriana, giovane donna dall’animo puro, succube di un padre vittima delle proprie fissazioni e di un cognato che trama alle spalle della sua famiglia. Meis ama Adriana, è a sua volta ricambiato e ciò gli dà forza per sperare in un futuro insieme ma la sua non – identità distrugge il sogno d’amore. Adriano inscena un suicidio, ritorna a Miragno ma la vita è andata avanti e nessuno sembra ricordarsi di lui. La triste conclusione della sua non – vita consiste nello scrivere le proprie memorie e nel portare regolarmente fiori sulla tomba del fu Mattia Pascal.
La cupa ambientazione è in uno spazio temporale dove, di volta in volta, prendono corpo le scene con le luci che risaltano nel buio del teatro e colpiscono come schiaffi i protagonisti, indagando nel profondo del loro animo. Tato Russo ha saputo sottolineare magistralmente i momenti salienti della vicenda senza disperdersi in ovvietà; i temi cari a Pirandello: la famiglia, l’identità, l’inettitudine balzano agli occhi dello spettatore, ma ciò che più colpisce è l’uomo condannato a non poter vivere adeguatamente la propria esistenza; il morire e il rinascere del protagonista, in definitiva, lo vedono uscire sconfitto dalle sue stesse azioni e dalle sue stesse soluzioni. Il perenne dissidio tra essere e apparire diventa emblema in Mattia Pascal; gli attori che contornano il racconto sono essi stessi maschere, fantasmi che ritornano periodicamente nella vita dell’uomo e che rendono la sua vicenda umana ancora più singolare e tormentata.
francesca salvato
Tato Russo in
Il fu Mattia Pascal
versione teatrale di Tato Russo dal romanzo di Luigi Pirandello
con Katia Terlizzi, Renato De Rienzo, Giulio Fotia, Carmen Pommella, Francesco Ruotolo, Francesco Acquaroli, Sarah Falanga, Martina Lorenzi, Antonio Rampino, Massimo Sorrentino.
regia di Tato Russo
scene Toni Di Ronza
costumi Giusi Giustino
musiche Alessio Vlad
collaboratore alla regia Livio Galassi
disegno luci Roger La Fontaine
Dal 29 Marzo al I Aprile
Orari: 29 Marzo – 31 Marzo: h. 21.00
I Aprile: h. 18.30
Durata: 2 ore.
Costo del biglietto: da un minimo di € 17,00 ad un massimo di € 35,00.
Teatro municipale “G. Verdi”
Largo Luciani
84121, Salerno
Botteghino: Tel. 089/662141 ore 10/13 e 17/20.
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