Nella splendida cornice del Chiostro del Bramante, in Roma, è in corso un vero e proprio percorso fotografico sulle condizioni socio-culturali della Birmania, realizzato da Maria Luisa Gaetani D'Aragona. Si tratta di cento immagini che mettono a fuoco una realtà molto difficile: denunciano la speranza di un futuro migliore in un Paese in cui i diritti fondamentali della persona non sono rispettati.
Percorrendo questo interessante "viaggio", si nota subito che gli elementi sono posti in primo piano. Ogni soggetto cattura l’attenzione e trasmette un messaggio di pace, ma contestualmente, è anche una ribellione ad una condizione di vita disumana.
Gli scatti fotografici di donne in cui si legge la speranza di un futuro migliore e la voglia di vivere per creare quel futuro, ed in cui i lineamenti dei volti sono modificati dalla durezza del lavoro, dalla consapevolezza di vivere una quotidianità fatta di sofferenza, poiché Il lavoro in Birmania non è oggetto di tutela, e l’unica certezza è il bisogno di lavorare per sopravvivere.
Così l'acqua, che come tante cose in Birmania, provoca stupore, poiché viene posta a confronto con la difficile realtà. Il fiume che nel suo fluire, sembra portarsi dietro tante aspettative, alcune positive, ma altre deludenti a causa di una condizione non certo facile; sono immagini che sprigionano una vitalità fuori dal comune.
Ci sono poi fotografie di sculture, espressione di arte, che raccontano una diffusa e profonda religiosità. Non a caso la religione costituisce il centro dell'attività culturale e sociale del Paese al punto tale da essere contrastata dal governo nel momento in cui interviene a difesa dei diritti umani.
In un contesto così poco felice, vi sono tuttavia dei momenti di convivialità. Maria Luisa Gaetani D'Aragona ha saputo cogliere, con la sua macchina fotografica, le feste, attimi di pura armonia, in cui si percepisce il calore umano,la vita semplice di gente povera, ma sicuramente, ricca di un animo nobile.
Antonella Corradi
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