giovedì 19 maggio 2011

Spirito Allegro

Una seduta spiritica decisamente sfortunata …

L’elegante e tranquilla quotidianità dei coniugi Carlo e Flaminia Grimaldi, perfetti stereotipi della “coppia borghese di facciata”, viene scossa nelle sue fragili fondamenta da una serata particolare: Carlo (noto scrittore romano), volendo ricavare l’ispirazione per la stesura di un nuovo romanzo giallo, decide di organizzare una seduta spiritica invitando a cena madame Arcati, una sedicente medium specializzata nella comunicazione con l’aldilà.

Durante la seduta la donna finisce maldestramente per evocare lo spirito capriccioso della prima moglie di Carlo, Elvira, morta sette anni prima, senza riuscire però a rimandarla nel luogo da cui è venuta.

In bilico perfetto tra ironia e drammaticità dell’evento, la commedia si sviluppa e prende forma grazie ai personaggi che la caratterizzano e ai dialoghi acuti e ritmati che evidenziano le contraddizioni e i compromessi dei legami fondati sulla forma anziché sui sentimenti reali e sinceri.

La commedia

Un testo brillante, ambientata nella Roma degli anni ’60; ironica e raffinata, che affronta tematiche sempre attuali, senza mai scadere nella banalità e nella volgarità.

Spirito Allegro è una commedia dell'inglese Noel Coward, scritta nel 1940. Messa in scena per la prima volta nel 1941 in piena Seconda guerra mondiale, fu duramente criticata per come rappresentava, con poco rispetto, un argomento serio come la morte.

Il pubblico si curò poco di queste critiche e ne decretò il successo.

La commedia rimase in scena per ben 1997 repliche.

Spirito Allegro è uno dei testi in cui l’autore esprime al meglio lo stile mordace e la prosa arguta e vivace che lo caratterizza; una commedia pervasa dalla più sottile ironia inglese, dove la comicità viene affidata in parte alle situazioni paradossali, in parte al gioco degli equivoci creati dalle battute. I personaggi, che appartengono alla società “per bene”, risultano superficiali, emotivamente aridi ed inutilmente legati a usanze convenzionali, in uno spaccato in cui la realtà formale e sociale del tempo viene elegantemente presa in giro, riuscendo a farci ridere della vita, dell’amore e, persino, della morte.

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