giovedì 5 febbraio 2015

Quando l’arte serviva a curare


Quando l’arte serviva a curare
Fino al 15 Marzo 2015
Museo Diocesano “San Matteo” 
Largo Plebiscito, 12
Salerno

Forte della tradizione della sua celebre Scuola Medica, Salerno accoglie all’interno del Museo Diocesano “San Matteo” un’esposizione totalmente incentrata sulle peculiarità benefiche delle piante officinali, un viaggio a ritroso nel tempo attraverso i profumi e le proprietà curative della natura. L’iniziativa è nata grazie al connubio tra il museo salernitano e l’Aboca Museum di Arezzo, realtà unica in Italia che basa la sua esistenza sull’affascinante rapporto intercorso tra l’uomo e i vegetali nel corso dei secoli. Rappresentazioni giganti di alcune erbe riproducono nel dettaglio quanto è possibile ammirare in natura e, all’ingresso della mostra, sono esposte diverse tipologie di piante tra cui lo zenzero, la curcuma, l’incenso e la manna. All’interno della sala, invece, vi sono numerosi esemplari di erbari, volumi dei secoli scorsi dove sono riportate le caratteristiche curative delle singole erbe con illustrazioni estremamente accurate e realistiche. Di particolare bellezza il libro riconducibile a Franz Johann Schultz il quale illustrò circa 400 tavole relative alle piante austriache utilizzando la tecnica dell’acquerello; Pierre Joseph Buchoz, invece, pur essendo uno studioso di medicina, ci ha lasciato opere maggiormente affini all’ambito della floricultura come testimoniato dall’esemplare attualmente in mostra a Salerno. Atro volume pregevole è quello del tedesco Johann Zorn che elencò, in latino, 300 piante americane rifacendosi però alla descrizione in gotico. In realtà, dei primi erbari si ha menzione già nel VI-VII secolo ma il primo databile con certezza fu quello conosciuto come Codice di Giuliana Anicia nel 512 d.C. dedicato a questa principessa bizantina. Alla realizzazione degli erbari collaboravano diverse figure tra cui il disegnatore, il delineatore e l’incisore anche se spesso la loro bravura non viene posta sufficientemente in luce: il risultato finale dipendeva dalla perizia e dalla sinergia dei tre collaboratori ma, al termine del lavoro, l’opera d’arte era garantita. Nel tempo si ebbero rappresentazioni sempre più accurate e realistiche ottenendo così volumi non soltanto funzionali ed esaustivi ma anche esteticamente ragguardevoli. A completamento della mostra una ricca collezione di contenitori per spezie del XIX secolo, brocche e vasi in ceramica risalenti al XVII secolo ma anche vasi cilindrici da farmacia e pregiati flaconi in vetro soffiato del XVIII secolo. L’esposizione si configura come un percorso completo che coniuga conoscenze scientifiche a curiosità storiche, ponendo al centro dell’attenzione l’esclusivo rapporto millenario tra uomo e natura. 

Giorni ed orari di apertura: dal lunedì alla domenica ore 09.00 - 13.00 / 15.00 – 19.00, chiuso il mercoledì.
Costo del biglietto: € 2,00 per gli adulti, € 1,00 per gli studenti di ogni ordine e grado.
Info e prenotazioni: Associazione “ArteXa” 329/07784343; 089/239126; 333/3890346

Francesca Salvato



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