ROMA
E LA GRANDE GUERRA.
1915 - 1918
la Capitale d’Italia
nella Grande Guerra, in 35 immagini
museo di
roma - sala della fotografia
La
città di Roma, dal 1870 capitale del regno d’Italia, anche se lontana dal
teatro degli scontri, affrontò da protagonista gli anni della Grande guerra. Ne
sono testimonianza le 35 immagini provenienti dai fondi dell’Archivio Fotografico del Museo di Roma e
ospitate nella Sala della Fotografia, al secondo piano del Museo, riallestita
in occasione del centenario dell’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra
Mondiale.
La
piccola, ma preziosa esposizione “Roma e
la Grande Guerra. 1915 – 1918”, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla
Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina con
l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, è curata da Anita Margiotta e
Maria Elisa Tittoni.
Si
scoprono così testimonianze di una città ormai adeguata alle moderne funzioni
di rappresentanza, con le ampie strade costruite dopo l’Unità, da via Veneto e
via Nazionale a via del Tritone, in grado di accogliere degnamente i
protagonisti di quegli anni. Ed ecco infatti la serie di fotografie, attribuite
a Giuseppe Primoli, riferita
all’incontro fra Guglielmo II e Leone XIII in Vaticano, o altre, attribuite a Carlo Tenerani, del passaggio del
corteo in via Nazionale in occasione della visita a Roma di Edoardo VII
d'Inghilterra.
Henri Le Lieure De
L’Aubepin,
fotografo prediletto della corte sabauda e dell’aristocrazia piemontese,
testimonia la visita dell’Imperatore Guglielmo II al Quirinale ed alcune
immagini della Fotografia Molinari
registrano l’arrivo di Gabriele D’Annunzio a Roma e l’attesa per il suo discorso
in Campidoglio, nel maggio 1915, in favore dell’entrata in guerra.
Arricchisce
la piccola esposizione una carrellata di ritratti
dei protagonisti di quegli anni: dai reali d’Italia a papa Benedetto XV,
fermo oppositore del conflitto, al presidente del Consiglio Antonio Salandra e
al ministro degli esteri Sidney Sonnino, favorevoli all’entrata in guerra a
fianco della Francia e dell’Inghilterra, che avvenne ufficialmente il 24 maggio
1915. Accanto a queste, altre immagini documentano la vasta adesione interventista con le grandi manifestazioni
di piazza di Spagna e piazza del Quirinale.
Nella
vetrina al centro della sala, inoltre, è esposta una preziosa testimonianza
sulla difficile vita al fronte e sulle operazioni militari. Sono alcune rare fotografie dal fronte alpino, tratte da
due album provenienti da una collezione privata, fonte diretta di tre reduci
romani che parteciparono al conflitto: i fratelli Emilio e Mario Giglioli, militari
di carriera, e l’archeologo Giulio Quirino Giglioli, volontario.
Qui,
le vicende familiari si intrecciano con il racconto della storia d’Italia, dai
primi del novecento fino agli anni della seconda guerra mondiale. Per le foto sulla
Grande Guerra, Emilio Giglioli utilizza il materiale fotografico proveniente da
varie fonti sia ufficiali che private, per quelle di carattere prevalentemente
topografico si avvale, quasi sicuramente, della documentazione prodotta
all’epoca dall’Istituto Geografico Militare. Interessante, l’individuazione
manoscritta e precisa delle cime sulle
quali si attestava il fronte alpino italiano e austriaco, in particolare nelle
zone del Col di Lana, del Sas, de Stria. I fotografi operavano nelle sezioni
fotografiche del Comando supremo e dalle lastre ricavavano i positivi su carta
che, opportunamente collegati, andavano a formare i panorami dei diversi fronti di guerra.
Particolarmente
suggestiva la foto che ricorda l’esplosione della cima del Col di Lana, minata
dagli italiani nell’aprile 1916. Di grande interesse la panoramica delle Alpi
di Fassa dove passava la linea del fronte e si trovava la lunga teoria di
trincee per combattere l’estenuante guerra di posizione. Altro punto strategico
per i combattimenti fra l’Italia e l’Austria era costituito dal costone di
Bocche, cardine della difesa austriaca, a più riprese attaccato dalla brigata
Tevere a partire dal luglio del 1916. Infine le fotografie relative a Ca’
Cornaro, nel comune di Romano d’Ezzelino, sono state riprese durante le
battaglie condotte sul versante occidentale del monte Grappa e culminate nel
1918.
Al
termine della guerra, fra le più cruente conosciute fino ad allora
dall’umanità, il sentito e doveroso omaggio ai tanti soldati caduti e non
identificati sui campi di battaglia, è testimoniato dalle immagini dell’inaugurazione del monumento a Vittorio
Emanuele II in piazza Venezia. Qui
viene tumulato, il 4 novembre del 1921, il feretro del Milite ignoto,
proveniente da Aquileia dopo un lungo viaggio in treno. Una foto ritrae, fra
gli intervenuti alla cerimonia, il re Vittorio Emanuele III, il presidente del
Consiglio dei Ministri Ivanoe Bonomi e il duca D’Aosta, eroe della prima guerra
mondiale.
Ufficio Stampa Zètema
Progetto Cultura
Gabriella
Gnetti + 39 06 82077305 +39 348 2696259 g.gnetti@zetema.it
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