lunedì 17 novembre 2014

Daniela Grifoni - La Forza del Colore


Daniela Grifoni
La Forza del Colore 

12 novembre - 5 dicembre 
Spazio espositivo PwC Milano



Daniela Grifoni scolpisce con il colore. Il suo è un racconto figurativo che si muove agevolmente nell’universo della pittura informale. 
Ad un’analisi approfondita il casuale gioco di colature e incastri cromatici nasconde una ben più articolata dinamica costruttiva e uno studio architettonico dell’opera stessa. Elementi ricorrenti di stampo classico, caratterizzanti ed altamente riconoscibili, emergono in moltissimi suoi lavori, quasi sempre di grandi dimensioni che invocano aria, spazio e travalicano i margini della stessa tela espandendosi energicamente nello spazio che li ospita. 
Ghirigori, steli, piccole decorazioni materiche abbelliscono il gioco cromatico in un’incessante danza di gradazioni. Quasi sempre il gioco tonale si muove su opposizioni caldo/freddo, a volte su basi neutrali ed etere, alcune volte su sfondi preziosi altre ancora sul nero più assoluto. Il colore manipolato, appare come gonfio d’aria, quasi emulsionato per poi essere cristallizzato sulla tela. 
Sprazzi dorati regalano importanza a giochi di fusione materica che nascono dalla mescolanza più o meno liquida dei colori stessi, naturalmente, secondo le leggi della gravità più banale. Come nella musica di Mozart l’immediatezza e la semplicità si caricano di mistero e ci lasciano sbalorditi perché il tutto è semplicemente perfetto, senza costruzioni eccessive o sovrastrutture a parte qualche sparkling powder and glitter application che si fonde con il medium pittorico. 
La luce riflette e rifrange in un’ottica neoclassica la fisica dei numerosi giochi scintillanti che l’opera attrae e rimanda. Il magmatismo attribuito alla sua produzione emerge chiaramente nel processo di sublimazione che Daniela opera sui materiali, tutti allo stato puro. 
Lei stessa, quasi fosse un fisico, sembra volerli caricare alla stregua di ioni elettromagnetici che una volta incontratisi riescono autonomamente ad attrarsi e respingersi dando vita alla forma fisica del colore, un flusso che ridisegna e cavalca l’atmosfera in perenne divenire, quasi un'onda che sulla tela trova il suo momento di conclusione estatica, il frame che lo immortala per l'eternità e lo conserva a metà tra lo studio e la manifestazione sovrasensibile di un'energia cromatica che attraverso l'artista si incanala in sempre nuove forme che riverberano le emozioni dell'artista, deus ex machina, che le manipola sapientemente.
Michele Luca Nero



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