domenica 12 ottobre 2014

Da Guercino a Caravaggio


Da Guercino a Caravaggio

Sir Denis Mahon e l'arte italiana del XVII secolo
26 settembre 2014 - 8 febbraio 2015
palazzo Barberini - Roma


Vivide sfumature di rosso, sguardi intensi e profondi, e linee delicate, compongono la solenne bellezza di una mostra che conquista il suggestivo palcoscenico di Palazzo Barberini raccontando una storia: si tratta della storia dell'arte Barocca, dei colori intensi del Caravaggio, della statuaria bellezza pittorica di Guido Reni e delle scene intime del Guercino; una storia raccontata efficacemente dalla mostra "Da Guercino a Caravaggio", un percorso espositivo fortemente voluto dal compianto collezionista e storico dell'arte britannico Sir Denis Mahon.

Proprio a Mahon si deve la riscoperta del Guercino, artista rimasto spesso colpevolmente in ombra. Nei dipinti dell'artista di Cento traspare la voglia di rappresentare la "verità emotiva", di racchiudere nelle scene dei suoi capolavori momenti d'intimità con tale passione ed ispirazione da riuscire a far fuoriuscire tali emozioni dalla tela. Ne è un esempio "La Madonna e il passerotto", quadro dalla struggente bellezza, che riesce a restituire all'osservatore tutta la verità di un momento estremamente intimo. 
Il tema religioso passa in secondo piano, mentre veri protagonisti diventano l'affetto della Madonna per il bambinello, ed i gesti spontanei di quest'ultimo. L'atmosfera soffusa abbraccia l'utilizzo di uno stile pittorico caldo e vibrante, accentuando l'intimità della scena.

Molti altri sono i capolavori del Guercino in mostra: dai ritratti assolutamente raffinati, come il "Ritratto al cardinale Bernardino Spada", alle scene mitologiche e bibliche, come "Amnon scaccia Tanae", opere in cui il sapiente uso della luce costruisce scorsi indimenticabili sulla figura umana. 

Dalla prima sala dedicata al Guercino si passa, poi, a quella su Guido Reni. Qui i colori caldi lasciano spazio alle sfumature più tenui, ai bianchi ed agli azzurri della purezza. Eppure le figure del pittore bolognese manifestano una profonda solennità. Le statuarie forme di "Atalanta ed Ippomene" evidenziano un intenso studio della figura umana. Il volto candido di Salomé nell'opera "Salomé con la testa del Battista" colpisce per l'estrema innocenza che trasmette: la donna sembra quasi santificata, a dispetto della scena cruenta in cui è inserita, una figura nobile, pura, a suo modo intima.

Si passa, poi, alla scena cruda e cupa di "Davide con la testa di Golia" del Battistello e alla delicatezza della "Annunciazione" del Carracci. La terza sala esplora un mondo di pittori che hanno fortemente caratterizzato l'arte Barocca e fatto scuola nelle epoche a venire.

La sala di Caravaggio è dominata, invece, dal suo "Autoritratto in veste di Bacco". Si tratta di un'opera potente, che nella semplicità della rappresentazione riesce a catturare l'attenzione e a trasmettere forti sensazioni. Ad esso si unisce l'intensità della solitudine del "San Francesco in meditazione", la crudità della scena di "Giuditta e Oloferne" ed altri capolavori del grande pittore. In pochi quadri si riesce a percepire la grandezza del Caravaggio e le vivide sensazioni che è in grado di restituire.

Menzione speciale, infine, va fatta alle due battaglie di Poussin presenti per la prima volta insieme in una mostra. Si tratta di rappresentazioni epiche, che traggono dai racconti e dalla mitologia l'intensità della storia, donando, nell'attimo rappresentato, la pura essenza degli eventi. 
Luca Virgillito

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