Oltre l’oblio
Jonathan VanDyke
Dal 16 ottobre al 23 novembre 2013
1/9 Unosunove Arte Contemporanea
Roma
VanDyke propone di andare oltre l’oblio della scontatezza o dell’ambiguità, alla ricerca di nuovi modi di pensare la realtà e l’arte.
La prima personale in Italia dell’artista americano si apre con una grande sala quasi completamente occupata da una struttura in legno, a supporto di due grandi quadri su due lati tra loro opposti e tre opere più piccole sui restanti due lati dell’architettura. Entrando nella struttura si ha quasi la sensazione di addentrarsi in una gabbia, costretti tra i reticoli formati dalle travi perpendicolari in legno, i rombi dei quadri alle pareti e quelli del pavimento. Giocando con l’opera d’arte, la struttura, si scoprono però aperture inaspettate. La struttura consente di essere circumnavigata ad osservare i quadri da ogni prospettiva, quadri che si propongono alla vista della loro parte frontale come del retro. Sulle pareti della sala si possono osservare fotografie in bianco e in nero che ritraggono scene delle performance che hanno dato vita alle tele esposte. I danzatori David Rafael Botana e Bradley Teal, coppia nella vita, si muovono nell’oblio dei cappucci che ne coprono sguardi e volti, a scoprire gesti tesi alla ricerca dell’altro, della relazione tattile con questo e dell’espressione della passione che ne tende i muscoli e i movimenti. Le loro vesti, intanto, si tingono di pittura che scivola sulle tele su cui i due performers si muovono, tele rilavorate, tagliate e ricucite in forme regolari e allo stesso tempo uniche, a comporre le opere qui in mostra. Per quanto riguarda i due grandi quadri, in particolare, gli schizzi di colore vibrante sembrano ridare ad ogni singolo rombo che compone il quadro, così come all’opera nella sua completezza, quell’idea di movimento, con cui peraltro i quadri sono stati creati. L’architettura in legno chiaro, con i quadri coloratissimi che contiene e le fotografie in bianco e in nero che si collocano sulle pareti bianche della sala, dialogano a creare un’opera unitaria, che sembra volersi esprimere attraverso ogni forma, canale e linguaggio possibile.
Entrando nella seconda sala l’attenzione viene catturata dal video sullo schermo che domina la parete bianca e che la anima con colore puro, accesissimo. Catene, secchi d’acqua, stracci di giornale, vestiti, corpi e mani in movimento, coriandoli e pezzi di stoffa, vengono arricchiti da pittura che cola, che schizza e che si spalma su questi materiali, ma al tempo stesso essi diventano tele per il colore che sembra prender vita propria, per dialogare con gli altri elementi del video in un’opera unica e sensuale. Forti i richiami alla passione, all’erotismo, all’ambiguità di sguardi e gesti che sorprendono per la non scontatezza di realtà ed immagini che si scoprono non immediatamente interpretabili attraverso un’univoca lettura.
Nella stessa sala del video, ci sono altre due opere. Esse ripropongono degli elementi ricorrenti nell’esposizione: torna una struttura reticolare, su cui spicca colore accesissimo, in un caso blu, nell’altro arancio, e torna la sensazione di stupore la riscoperta di una realtà, non comprensibile ad un primo disattento sguardo: il colore è vivo e scorre lentamente nel momento in cui lo si osserva, a creare l’opera che si sta guardando nel momento stesso in cui la si guarda.
Torna allora in mente il titolo dell’esposizione, Oltre l’oblio, ispirato all’omonimo film di Michelangelo Antonioni. Così come suggerisce il regista, “Il personaggio … deve guardare altrove per capire, nel vuoto”*, sembra che VanDyke proponga di superare lo spaesamento o la scontatezza che si può sperimentare come primo impatto, per andare appunto oltre l’oblio, alla ricerca di significati e chiavi interpretative che possano dare senso alla realtà.
* Michelangelo Antonioni, A volte si fissa un punto, Catania, Il Girasole, 1992, p. 26.
Alberta Mazzola
Dal 16 ottobre al 23 novembre 2013
Oltre l’oblio
Jonathan VanDyke
1/9unosunove arte contemporanea
Via degli specchi, 20 Roma
Orari: mart – ven 11:00-19:00, sab 15:00-19:00 (o su appuntamento)
Ingresso libero
06 97613696 FAX 06 97613810




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