mercoledì 11 settembre 2013

The Sea is My land - Artisti del Mediterraneo


The Sea is My land
Artisti dal Mediterraneo
MAXXI - Spazio D
Fino al 29 settembre 2013 
Roma

"Non vi è alcun confine fra noi e le cose più vicine così come la distanza non è sufficiente a separarci dalle cose più lontane. Ogni cosa, dalla più bassa alla più sublime, dalla più piccola alla più grande, esiste dentro il tuo essere, senza differenze. La goccia
d'acqua contiene tutti i segreti dell'oceano".
K.Gibran 


“The sea is my land. Artisti dal Mediterraneo", è una mostra unica, sui generis (curata da Francesco Bonami ed Emanuela Mazzonis), che indaga con delicatezza ed eleganza la storia del Mediterraneo, etimologicamente, uno spazio “in mezzo alle terre”.

La mostra propone uno studio che va oltre il punto di vista geografico e propone una diversa chiave di lettura: il Mediterraneo come bacino culturale che riunisce civiltà tra loro distanti per usi e costumi. Snodo cruciale di complessi meccanismi sociali e culturali, molteplici ideologie, singolari affinità e disparate assonanze.
Una fonte d’ispirazione per l’arte. Popoli e culture diverse si sposano nelle acque chiare, le correnti raccontano storie antiche ed a volte segrete di contaminazioni e arricchimenti.

Attraverso i lavori di ventidue artisti emergenti, provenienti da terre vicine al bacino, viene messa in scena una rappresentazione artistica atipica, che si sviluppa lungo 46.000 km di costa, toccando tutti e quattro i punti cardinali del “Mare Nostrum”; lambendo tre continenti: Europa, Asia e Africa.

Il percorso espositivo è studiato per lasciare al visitatore piena libertà di esplorazione, costruendo associazioni in una combinazione fluida tra opere, artisti e spazio. 
Il progetto di allestimento è stato ideato dallo studio di architettura italo-tedesco Kuehn Malvezzi che, per riallacciarsi alla tematica del Mediterraneo, ha realizzato un ambiente che, come un arcipelago, si ingloba nello spazio del museo. Un’architettura-installazione ove le opere si susseguono in un percorso labirintico che ricorda le isole del Mediterraneo, restituendo quel senso di intersezione, intreccio, sincronia e pluralismo che ne caratterizza le sponde.

La rassegna si propone come un viaggio nella storia della fotografia contemporanea, uno scenario da cui emerge la superiorità dell’arte, disciplina capace di superare ogni confine geografico, politico e concettuale per riflettere attraverso le opere esposte, sull’identità individuale e collettiva, mettendo nuovamente in discussione i valori tradizionalmente intesi e condivisi. Il Mediterraneo diviene così territorio di dialogo culturale.

Nella sala dedicata alla rassegna sono presenti opere diverse ed affascinanti, come i ritratti di Fouad Elkoury che dipingono il Libano con immagini immortali cruenti e drammatiche, video di Agnes Roux che narrano le crisi di una principessa, ricordando le dicotomie pirandelliane, una maschera per ogni occasione. Perfetto contrario della natura della mostra che mette a nudo follie e tic di paesi reali, trafitti e caratterizzati da elementi sociali ed economici del tutto personali. Grazie all'arte, Damasco vista dall'alto diviene un plastico grazie a Ales Bravnicar, quasi una raffigurazione onirica che non tiene conto del dramma siriano.

Il codice visivo, proprio dell' l’immagine, l’incessante e mutevole metamorfosi di un terreno in cui confluiscono vari tipi di natura e realtà, territorio culturalmente condiviso dove l’arte, riesce a rompere le barriere sociali, il pluralismo religioso, le diaspore etniche, creando una comunicazione unica e pacifica.
Tra le oltre 140 opere in esposizione, una giuria internazionale ha selezionato l’opera vincitrice: "Two Palestinian Riders, Ben Shemen Forest” dell’artista israeliano Dor Guez scelta per la particolare interpretazione data al tema della mostra.

L’esposizione è stata ideata e realizzata da BNL Gruppo BNP Paribas, una banca che da tempo sostiene l’arte, con una collezione di oltre 5mila opere. 
Fabiana Traversi



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