lunedì 11 marzo 2013

Sei Gradi

Giobbe Covatta in “Sei Gradi”
Fino al 17 Marzo 2013
 Sala Umberto Roma


con la partecipazione di Mario Porfito
e Ugo Gangheri

uno spettacolo di Giobbe Covatta e Paola Catella
costumi Chiara Defant
scene Francesco Margutti e Mirella Capannolo
service Fox Sound - L'Aquila
amministratore di compagnia Luca Orioni
programmazione: Fabrizio Riva e Gianluca Russino

regia di Giobbe Covatta

Come ci vedranno un giorno i nostri nipoti? 
Si ricorderanno di com'era la terra? 
Avranno la curiosità di scoprire cosa succedeva 100 anni prima? 
Lo scopriamo insieme al nipote di un noto attore del lontano secolo scorso, un certo Giobbe Covatta. 
Ah...dimenticavo... naturalmente siamo nell'anno 2112...


Questo è l’inizio della storia narrata dal nipote di un famoso attore del passato, (un certo Giobbe Covatta), che avvolto nel suo impermeabile rosso, ricorda un po' il mondo parallelo di Matrix, legge e racconta gli avvenimenti più importanti dell’ultimo.

Lettore/oratore d'eccezione, incanta il pubblico con un libro di storia in cui sono segnati alcuni degli avvenimenti più importanti dell'ultimo secolo. Attraverso le sue parole che si ricostruiscono, in modo ironico e divertente, i fatti salienti degli ultimi cento anni... uno su tutti l'innalzamento della temperatura media della terra di sei gradi. Ed alcune domande nascono spontanee: Come si è arrivato a questo innalzamento della temperatura? È possibile che i nostri avi erano talmente tanto impegnati a destreggiarsi nelle loro vite da non accorgersi dei danni e disastri ambientali intorno a loro? 

Un poliedrico e mai banale Giobbe Covatta che riesce a parlare di temi “scottanti” e quanto mai attuali, con l'ironia che lo contraddistingue. Così ci si ritrova a ridere crepapelle di fronte al problema dei rifiuti, risolvibile solo con l'intervento di un angelo di nome Piero che appare improvvisamente dando regole sulla raccolta differenziata, la confusione nella politica odierna, con uno sguardo ai politici “del passato”, del primo ventennio del 2000, diventati quasi figure mitologiche, l'innalzamento delle acque a cui nessuno credeva, la scomparsa della foresta pluviale, il sogno del “nord” dei tanti profughi del sud del mondo capitanati da un novello Mosè, la trasformazione delle relazioni umane, ormai troppo tecnologizzate, tanto da arrivare alla procreazione tramite le penne usb.

Tutti problemi reali descritti e rivisitati con l'occhio dissacrante di chi vorrebbe vedere un mondo migliore in cui il diverso non spaventa ed al primo posto ci sia il rispetto per l'altro e per ciò che ci circonda.

In scena tutto è portato magistralmente avanti da un Giobbe Covatta che si destreggia tra i suoi monologhi, le canzoni ed al contempo interagisce col pubblico che diventa in alcuni momenti parte attiva dello spettacolo.

Al suo fianco il suo fedelissimo Priscilla (Ugo Gangheri) che lo supporta nelle sue spiegazioni e lo accompagna con la chitarra.


Un divertente viaggio nella sgangherata società odierna visto con gli occhi del futuro, quel futuro che ha ricevuto in eredità un pianeta riscaldato di ben 6 gradi in più della norma, una terra pronta all'esplosione!

Ma nello stesso tempo un modo nuovo di far riflettere su temi considerati “scontati”... e così tra una scena e l'altra, scandite dall'innalzamento grado per grado, si procede negli anni fino ad arrivare al 2112, ritrovando cenni e citazioni che portano il pubblico a fermarsi un attimo per ripensare a quanto è stato detto ed a quanta verità, a volte anche amara, sia celata tra una battuta e l'altra.

Quando le luci si spengono e gli attori ringraziano il pubblico, si esce dal teatro sorridenti e con la voglia di ritrovare quella consapevolezza che ciò che abbiamo intorno è realmente da apprezzare, custodire e rispettare evitando di continuare a vivere nell'indifferenza , per non dover affermare: “non ho fatto niente di male...perché se non fai parte della soluzione allora fai parte del problema”. 

ileana talarico

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