CU.SP.I.D.E.magazine: Giovanni Paglioli

“…e quindi entrammo a riveder le stelle”

Mostra fotografica di Giovanni Paglioli

Dal 24 Febbraio al 7 Aprile 2013

“…e quindi entrammo riveder le stelle”

Galleria Leggermente Fuori Fuoco

via Giovanni Da Procida 34, Salerno

Nel cuore della vecchia Salerno, in uno dei vicoli più suggestivi della città di Arechi sorge una piccola galleria d’arte che ha iniziato la sua attività nel 2007 e che, nel corso del tempo, ha ospitato principalmente mostre fotografiche organizzando, contemporaneamente, seminari, giornate di studio e workshop e riscuotendo così, in breve, un successo alquanto singolare: stiamo parlando della Galleria Leggermente Fuori Fuoco, punto di incontro per gli artisti che operano nell’ambito dell’arte contemporanea.

Questo spazio, fino al 7 Aprile, ospiterà la mostra fotografica di Giovanni Paglioli, artista amante dell’astronomia che della sua passione ha fatto un lavoro vero e proprio. La mostra avrebbe dovuto chiudere i battenti il 13 Marzo ma, dato il grande interesse dimostrato verso le opere di Paglioli, si è deciso di procrastinare notevolmente la chiusura dell’esposizione.

Paglioli fotografa in modo eccellente l’universo e le stelle e il visitatore resta sbalordito dalla bellezza e dal realismo che l’artista è riuscito a racchiudere in tutti i suoi scatti. Un occhio profano come quello del semplice spettatore, ad un primo sguardo, ha l’impressione di trovarsi dinanzi a quadri astratti creati rifacendosi alla nota tecnica del dripping caratteristica dell’Action Painting degli Stati Uniti che consiste nel far sgocciolare direttamente la vernice sulla tela dando la parvenza di semplici ammassi di colore insieme ad elementi puntiformi: non si tratta di ciò perché le fotografie di Giovanni Paglioli immortalano corpi celesti che ad occhio nudo, non avvezzo all’affascinante mondo dell’astronomia, appaiono sconosciuti ma, allo stesso tempo, magnifici nella loro singolarità e nel loro vivido cromatismo.

L’artista coniuga la grande passione per un ambito misterioso e ancora poco noto ai più, con una notevole conoscenza della tecnica di cui si serve: la fotografia mostra solo il risultato finale di un lavoro lungo ed estenuante svolto ricorrendo a filtri selettivi per creare poi delle composizioni dove i dettagli sono in ogni angolo e si sovrappongono alla forza prepotente dei colori che spaziano dal blu intenso al rosso sanguigno, incorniciati dal buio dell’universo punteggiato di stelle. Le fotografie di Paglioli si prefigurano come un viaggio spaziale e temporale, gli scatti nascono grazie ad un attento utilizzo degli strumenti tecnologici di ultima generazione predisposti per catturare la luce in tutte le sue manifestazioni ma il semplice osservatore, non conoscendo probabilmente gli studi che hanno portato a realizzare simili opere, rimane abbacinato dall’incontro con l’apparato figurativo sentendosi quasi un astronomo dei tempi che furono il quale si rinchiudeva per giornate intere nelle camere oscure, intento solo a studiare e ad analizzare il movimento leggendario degli astri.

Un seducente e misterioso iter quello che ci propone Paglioli dove la meraviglia per la bellezza del creato non conosce confini ma, per un attimo, diventa quasi terrena in un dialogo muto con il visitatore che si approccia ad una forma di arte differente ma, non per questo, meno suggestiva e suadente.

francesca salvato