lunedì 4 febbraio 2013

Paesaggio Prossimo


ovvero, il paesaggio che verrà
Incontri con libri, persone, luoghi

Casa delle Letterature
piazza dell’Orologio, 3 - Roma
febbraio – giugno 2013

PRIMO APPUNTAMENTO
mercoledì 6 febbraio 2013, ore 18.30
presentazione del libro Conca d’oro di Giuseppe Barbera.
Con l’autore saranno presenti Salvatore Settis e Francesco Erbani.

Primo appuntamento, mercoledì 6 febbraio 2013, ore 18.00 con il “Paesaggio Prossimo. Ovvero, il paesaggio che verrà”, ciclo di dieci incontri organizzati dal Gruppo Giovani FAI Giovani Roma, alla Casa delle Letterature, sul tema del paesaggio.

Giuseppe Barbera presenterà il suo libro “Conca d’oro” (Sellerio editore Palermo) e ne parlerà con Salvatore Settis e Francesco Eerbani.

SCHEDA LIBRO

La nascita, la vita e la morte di un paesaggio, la Conca d'oro di Palermo, protagonista assoluto della storia mediterranea, nel bene e poi nel male. Un paesaggio nato in un mare al centro della storia, dove si incontrano le nature di tre continenti e le più importanti civiltà umane, in una piccola pianura, di straordinaria bellezza e fertilità.

Giuseppe Barbera racconta che nel 1957 un famoso naturalista nei pressi di Palermo osservò una stranezza: due pulci d’acqua di specie diversa che condividevano la stessa polla; ne venne «l’improvvisa rivelazione» che sta alla base dell’attuale nozione di biodiversità. È questo, prima di tutto, per Giuseppe Barbera la Conca d’oro: un fertile concetto: aura concha, che della conca, della conchiglia e del grembo racchiude la fecondità e la sensualità. Un’idea unitaria, durata centinaia di generazioni, capace di produrre molte altre idee nelle mani e nelle menti, già dai segni delle incisioni rupestri. Questo libro è il racconto della vita della Conca d’oro dall’origine. Narra l’epopea del giardino di orti, frutta e alberi, coronato dai monti rosa-violetto e fermato dal mare, su cui sorse Palermo, coltivato dai millenni e cancellato in cinquant’anni dal cemento e dalla mafia. La Conca d’oro fu l’opera dei palermitani; «laboratorio perenne di diversità biologica»; archetipo, con le sue infinite combinazioni, di un modo di civilizzazione.

Tanto da trasmettere la certezza che la sua agonia cementizia, sia l’agonia della civiltà cittadina. E tanto che, l’ultimo capitolo si legge con l’emozione del thriller ben riuscito: il furioso Sacco di Palermo.

Come la biodiversità che racconta, Conca d’oro contiene tutta la sovrabbondanza possibile di naturalismo, geografia, mitologia, poesia e storia. È – scrive l’autore – «natura, paesaggio e percezioni». Intorno a un paradiso perduto.

L’Autore

Giuseppe Barbera, professore di Colture Arboree nell’Università di Palermo. Oltre alle numerose pubblicazioni scientifiche, è autore de L’Orto di Pomona (2000), Ficodindia (con P. Inglese, 2002, Menzione speciale, Premio Grinzane Cavour, Giardini Hanbury),Tuttifrutti (2007, Premio Grinzane Cavour, Giardini Hanbury), Abbracciare gli alberi (2009), Qualche cosa del mondo (2010). Per conto del FAI è stato responsabile scientifico del recupero della Kolymbetra (Parco della Valle dei Templi) e del giardino Donnafugata nell’isola di Pantelleria. Dalla primavera 2012 è Assessore alla vivibilità , verde, reti telematiche del Comune di Palermo.

Il filo conduttore di questi incontri è come il FAI intende il paesaggio. Attualmente si riconosce il paesaggio come bene avente una identità culturale, oggetto della percezione di una collettività. Da questo punto di vista, il paesaggio è un prodotto sociale e non rappresenta un bene statico, ma dinamico. Per queste caratteristiche, il paesaggio è sempre relazionato alle azioni umane.

La sfida attuale è trovare il modo, avere la sapienza di intervenire sul paesaggio senza distruggerlo, comprendendone l’essenza, valorizzando quegli elementi distintivi che ne costituiscono la continuità storica.


Nessun commento:

Posta un commento