TEATRO ARGENTINA
1 marzo.12 ore 21
Con le attrici Sarah Ferrati, Lilla Brignone e Rina Morelli
prende il via al Teatro Argentina la rassegna
GRANDI INTERPRETI
cicli di proiezioni di storici “adattamenti televisivi” di spettacoli teatrali
promossa dal Teatro di Roma con Rai-Cinema, Rai Teche e Rai Trade
Primo appuntamento giovedì 1 marzo alle 21.00
dedicato alla grande Sarah Ferrati, magnifica Irina Nicolaievna ne
Il gabbiano di Anton Cechov
nell’adattamento televisivo del 1957 con la regia di Mario Ferrero
Interverranno Gabriele Lavia
Maurizio Giammusso e Giuseppe Pambieri
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti disponibili
Al via giovedì 1 marzo al Teatro Argentina (Sala Squarzina) la rassegna Grandi interpreti, promossa dal Teatro di Roma con Rai-Cinema, Rai Teche e Rai Trade, dedicata ai grandi volti della storia del nostro teatro attraverso le proiezioni degli adattamenti televisivi di spettacoli da loro interpretati, presentati e commentati di volta in volta da attori, registi, personaggi, che li hanno conosciuti e con i quali hanno lavorato.
Ad aprire la nuova rassegna un ciclo di tre proiezioni “al femminile” – in omaggio al periodo tradizionalmente legato alla donna – che vede protagoniste tre grandi attrici delle nostre scene come Sarah Ferrati, Lilla Brignone e Rina Morelli.
A Sarah Ferrati, giovedì 1 marzo alle ore 21.00 è dedicato infatti il primo appuntamento con la proiezione dell’adattamento per la televisione del 1957 de Il gabbiano di Anton Čechov, dove l’attrice interpreta il ruolo di Irina Nicolaievna, con la regia di Mario Ferrero. Alla proiezione interverranno Gabriele Lavia, Maurizio Giammusso e Giuseppe Pambieri.
Realizzato con la collaborazione di Rai-Cinema, Rai Teche e Rai Trade, la rassegna è un’ occasione per riscoprire la memoria dell’attore, spesso consegnata allo studio degli specialisti o al ricordo individuale di coloro che lo hanno potuto vedere e seguire. Dei grandi attori del passato rimangono testimonianze, ma sovente risulta necessario fidarci di impressioni vaghe, voci lontane, filmati sbiaditi, ricostruzioni frammentarie. Solo attraverso il riconoscimento di un filo che unisce il passato e il presente della nostra storia teatrale si può ritrovare un percorso, una sapienza che è anche il nostro orizzonte. Il bisogno di una riflessione sul divario interno alla percezione odierna dell’evento teatrale in relazione alla sua memoria è anche e soprattutto un volgersi indietro alla ricerca dei cenni, dei segnali di fumo che l’enigma dei grandi attori ci ha rivolto.
La rassegna proseguirà l’8 marzo con la proiezione di Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello, con Lilla Briglione che riveste i panni della Signora Frola, per la regia di Giorgio De Lullo. Il 15 marzo l’appuntamento conclusivo del ciclo prevede la proiezione di Nora in Casa di Bambola di Henrik Ibsen con protagonista Rina Morelli per la regia di Vittorio Cottafavi.
Grandi interpreti
Sarah Ferrati, diplomatasi all’Accademia dei Fidenti di Firenze, debutta in teatro nel 1928 nella compagnia di Luigi Chiarini e nel 1934 ottiene il suo primo successo teatrale interpretando Elena in Sogno di una notte di mezza estate, per la regia del tedesco Max Reinhardt. Si fa apprezzare come interprete di opere di Pirandello e di Čechov; negli anni cinquanta, diretta da Luchino Visconti, riscuote grandi consensi sulla scena in Medea di Euripide e in Tre sorelle di Anton Čechov. Al Piccolo Teatro di Milano, per la regia di Giorgio Strehler, è Liuba ne Il giardino dei ciliegi di Čechov (1954) e l’eccentrica protagonista de La folle di Chaillot di Jean Giraudoux (1953). Diretta da Franco Zeffirelli è l’affranta moglie di Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee (1964). Successivamente, affronterà anche la televisione, ma resterà sempre fedele al teatro.
Lilla (Adelaide) Brignone, figlia d’arte e compagna di vita e sulla scena di Gianni Santuccio, debutta in teatro a soli quindici anni. Memorabile è la sua interpretazione – intensa e asciutta - ne L’albergo dei poveri di Maksim Gorkij, diretta da Strehler nel 1947; altrettanto significative quella de La signorina Giulia di August Strindberg, per la regia di Visconti (1957) e di Così è (se vi pare) di Pirandello, diretta da Giancarlo Sepe (1982). Amata anche dai registi cinematografici viene diretta, fra gli altri, da Michelangelo Antonioni, Alberto Lattuada, Pasquale Squitieri, Renato Castellani, Valerio Zurlini.
Rina Morelli, all’anagrafe Elvira Morelli, compagna sulla scena e nella vita di Paolo Stoppa, è una figlia d’arte. Dotata di un fisico minuto, ma di una straordinaria forza espressiva, si fa conoscere come attrice dannunziana. Nella stagione 1938-39 diviene membro della compagnia del Teatro Eliseo, insieme a Gino Cervi, Carlo Ninchi, Paolo Stoppa e Andreina Pagnani. Nel 1945 comincia una lunga collaborazione con Luchino Visconti che la dirige sia a teatro che al cinema. A teatro, in Spirito allegro di Noël Coward, Antigone di Jean Anouilh, Zio Vanja di Čechov e in opere di Shakespeare e Goldoni; al cinema, in Senso (1953), ne Il Gattopardo (1963) e ne L’innocente (1976).
TEATRO ARGENTINA ingresso libero
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