martedì 27 settembre 2011

L’Ultima Zingarata


…Come vorrei che venisse fuori un funeralone da fargli prendere un colpo: e migliaia di persone, tutte a piangere, e corone, telegrammi, bande, bandiere, puttane, militari…
(Amici miei - 1975)



 
Intervista inedita a Monicelli nella sua ultima partecipazione a un progetto filmico
L’Ultima Zingarata. Un funeralone da fargli pigliare un colpo!
Ideato e prodotto da Francesco Conforti con la regia di Federico Micali e Yuri Parrettini

Il film sarà distribuito insieme a un libro fotografico per Giunti Editori come supplemento al quotidiano La Nazione e venduto in tutte le librerie “Giunti al Punto” d’Italia.

Il cortometraggio “L’ultima Zingarata”, remake della celebre scena finale del film “Amici Miei”, presentato alla 67° edizione della Mostra del cinema di Venezia, diventa un film documentario dal titolo “L’Ultima Zingarata. Un funeralone da fargli pigliare un colpo!” che sarà presentato a Firenze, in anteprima nazionale, al cinema Odeon, martedì 15 febbraio.
Ideato e prodotto da Francesco Conforti, con la regia di Federico Micali e Yuri Parrettini, il film documentario ripercorre la straordinaria storia della nascita del cortometraggio. Ne racconta la genesi, offre uno spaccato inedito delle riprese, si avvicina alle mille comparse volontarie, per poi concludersi a Venezia, dove il cortometraggio è stato proiettato nell’ambito delle Giornate degli autori della 67° edizione della Mostra del cinema.
Perla del film è l’intervista inedita a Mario Monicelli e il suo cameo come attore. Il regista della commedia italiana, nella sua ultima partecipazione a un progetto filmico, racconta, tra aneddoti e curiosità sullo sfondo di Amici miei, anche le origini delle cosiddette “zingarate” e delle “supercazzole”.

“Queste zingarate - spiega Monicelli nel documentario - erano vere, tutte cose che si raccontavano a Firenze. Così come la “supercazzola”: un nostro caro amico, tale Raffaello Pacini, in questo era sublime. Fermava la gente per strada, chiunque fosse, la teneva lì per pochi minuti senza dire niente ma prendendoli in giro. Era bravissimo”. Relativamente alla celebre scena degli schiaffi ai viaggiatori alla stazione di Santa Maria Novella di Firenze, racconta che “le comparse sul treno non sapevano che avrebbero preso degli schiaffi dai cinque amici. Fu una sorpresa per tutti e ci fu un’insurrezione delle stesse comparse”.

Il documentario di Federico Micali e Yuri Parrettini - che già avevano indagato il rapporto particolare tra i film e i suoi spettatori con “Cinema Universale d'essai”, distribuito al cinema nel 2009 -, immerge lo spettatore nella Firenze di “Amici Miei”, rievocandone lo spirito goliardico, ironico e a volte amaro anche grazie a rielaborazioni e ricostruzioni grafiche. Il documentario ritrae una generazione d’intramontabile comicità dando voce agli stessi protagonisti del film cult: Gastone Moschin, Milena Vukotic, Maurizio Scattorin (nel film originale figlio del Perozzi) e il fornaio “becco” Tommaso Bianco (tutti saranno presenti all’anteprima all’Odeon). Non manca la testimonianza della moglie del regista, Chiara Rapaccini, anche lei presente all’anteprima.

Il documentario termina con il cortometraggio girato il 6 giugno 2010 in piazza Santo Spirito di Firenze alla presenza di oltre un migliaio di “zingari” vestiti a lutto e accorsi spontaneamente (contattate anche tramite facebook) da tutta Italia. La clip segue le stesse inquadrature iniziali dell'originale (con poche persone), per poi aprirsi a raccontare un funerale surreale e onirico dove tutti sono vestiti eccentricamente a lutto, per spaziare tra corone di fiori e majorettes, tra bande musicali e giocolieri del Circo Nero, fino agli Hare Krishna a chiudere il corteo. Proprio come avrebbe voluto l’architetto Melandri per il suo caro amico Perozzi. Nella parte dell’architetto Melandri c’è nuovamente l’attore Gastone Moschin e nella parte che fu di Adolfo Celi il cameo di Mario Monicelli che, prima della morte, non potendo essere presente alle riprese, lasciò un audio “messaggio di speranza” per Firenze.

“Ragazzi - disse il maestro davanti alle mille comparse - non sono potuto venire a Firenze, non ho l'eta' per fare queste cose. Vi ringrazio di essere tutti presenti in questa Santo Spirito meravigliosa e soprattutto di aver partecipato a questa 'zingarata', forse una delle ultime. Beati voi che siete fiorentini, che siete nati in una citta' dove si fanno le 'zingarate', dove c'e' la liberta' di ridere, di divertirsi e di avere a disposizione tutta questa gente. Come vedete questo spirito a Firenze c'e' ancora e speriamo che non muoia mai. E che si ripeta ancora e ci sia qualcuno che lo faccia vedere al mondo come e' successo per il film 'Amici miei”.

“L’ultima zingarata. Un funeralone da fargli pigliare un colpo!” sarà distribuito insieme a un libro fotografico per Giunti Editori come supplemento al quotidiano La Nazione e venduto in tutte le librerie Giunti al Punto d’Italia. Parte del ricavato delle vendite sarà devoluto all’associazione Busajo Onlus (www.busajo.org) che sostiene il progetto “Smiling Children Town” contribuendo a reperire i fondi per aiutare i bambini di strada in Etiopia.


Anteprima nazionale: martedì 15 febbraio - Cinema Odeon, piazza Strozzi - info +39 055 214 068
“L’ultima zingarata. Un funeralone da fargli pigliare un colpo”. Primo spettacolo: ore 20.30, dieci euro; Secondo spettacolo: ore 22.15, dieci euro.

Dichiarazioni di Federico Micali e Yuri Parrettini (registi):

Un giorno mi squilla il telefono e sento fare “Si, Micali? Sono Mario Monicelli” e dice “Volete rifare il funerale del Perozzi? E’ un’idea fantastica. Io ci sto”.

L'idea di rifare il funerale del Perozzi ci era sembrata da subito una follia …. e quindi ci sembrava assolutamente pertinente allo spirito dell'Oltrarno, forse l'ultima parte di Firenze che rappresenta ancora l'anima della città, almeno come siamo abituati a conoscerla.

E infatti durante l'organizzione delle riprese del cortometraggio ci siamo resi conto di come alla fine intorno al progetto si stesse muovendo “la pancia” di una città legata a doppio filo con uno dei film che la rappresenta di più. In qualche modo era la stessa Firenze che avevamo incontrato durante le riprese di Cinema Universale d'essai, il nostro precedente lavoro incentrato sulle alterne vicende di una fantastica e anarchica sala cinematografica di San Frediano dove il pubblico in sala interagiva liberamente con lo schermo riscrivendo la trama dei film.

L'incontro con Mario Monicelli- che per l'appunto aveva molto apprezzato proprio Cinema Universale d'essai – è stato il momento in cui abbiamo capito che oltra al cortometraggio dovevamo andare a raccontare tutto quello che si stava muovendo intorno allo stesso. E quindi la fantastica partecipazione di Gastone Moschin, di Milena Vukotic,del figlio del Perzozzi e del fornaio becco, ma anche e sopratutto di quelle centinaia e centinaia di persone che una calda domenica di giusgno si sono presentati vestiti a lutto in Piazza Santo Spirito per amore del cinema.

Monicelli ha subito apprezzato il piglio dell'iniziativa, che gli pareva toccare le corde della sua commedia all'italiana. Ci ha regalato anche un cameo attoriale- insieme all'immenso orgoglio di averlo diretto per qualche minuto- interpretando i panni che furono di Adolfo Celi... quelli del boss.

E non poteva essere altrimenti: il boss geniale, un punto di riferimento assoluto sia autoriale che ideologico che ci mancherà veramente tanto.

Dichiarazioni di Francesco Conforti (ideatore e produttore):

…abbiamo pensato, ma perchè seguendo le parole del Melandri alla fine del film non rifacciamo un Funeralone come avrebbero voluto loro, con bande, bandiere, corone , telegrammi , puttane e militari… tutte cose che in piazza S.Spirito si trovano con una certa facilità!

E’ stato un anno intenso: dal concepimento dell’idea al suo sviluppo e realizzazione, dalla partecipazione a Venezia alle zingarate per l’Italia per raccogliere le tante interviste che fanno da punteggiatura al film. Un anno confortato da tanti amici che ci hanno aiutato, sia economicamente che moralmente, da vecchi Amici con la A maiuscola, grazie ai quali ‘L’Ultima Zingarata’ potrà avere una diffusione ben oltre i nostri confini cittadini e portare una ventata d’Oltrarno per l’Italia, e da tanti nuovi amici come Mario Monicelli che purtroppo nel frattempo ha deciso di andarsene e al quale io, Federico, Clementina e tutta Firenze dedichiamo questo film, certi che questo “Funeralone” sia venuto proprio come lui lo avrebbe voluto!

Grazie “AMICI MIEI”!

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