martedì 2 dicembre 2008

Shakespeare Low (bassi, balordi e ignavi)

Che significa fare teatro e qual è il suo scopo? Che ruolo ha il palcoscenico? Chi erano e che ruolo avevano i personaggi “bassi” shakespeariani?

Straordinario esempio di teatro didattico Shakespeare Low (bassi, balordi e ignavi) nasce con l’obiettivo di spiegare ai più giovani cosa significa il teatro.

Un’impresa certamente non semplice per l’autore e regista Giancarlo Sepe, che riporta ancora una volta l’attenzione sulla grandezza di Shakespeare, scegliendo di dare voce solo ai personaggi "bassi, balordi e ignavi" e dimostrando come anch'essi possano esprimere i grandi temi affrontati dal poeta inglese (amore, giustizia, sogno, destino, passione, dolore, vendetta).

Una sorta di "lezione" che si svolge totalmente in platea escludendo del tutto il palcoscenico, lo spettacolo si basa sull’alternarsi del testo principe di Amleto con una storia ambientata nel 1940 a Londra, dove una compagnia sta cercando uno spazio per recitare, ma trova tutti i teatri occupati; c'è la guerra e le compagnie di Burlesque tentano di risollevare il morale di una popolazione allo stremo. Da qui comincia un gioco di specchi e assonanze, che catapulta nella Londra del XVII secolo, l’epoca del teatro elisabettiano.

Attraverso la musica, i movimenti del corpo e un linguaggio che rispetta i testi shakespeariani, il pubblico può viaggiare nelle opere più importanti del grande drammaturgo inglese (Amleto, Romeo e Giulietta, Come vi piace, Re Lear, Riccardo III), ascoltando contemporaneamente il racconto di una storia avvincente e nostalgica, capace di attrarre e conquistare il pubblico.

“Shakespeare Low” rappresenta, quindi, un pretesto per giocare sulla drammaturgia shakespeariana: le figure sono basse in quanto non hanno importanza, balorde perché sono anche cattive, ignave perché ignorano quanto possano essere rilevanti nell’ambito della storia.

Il regista propone un approccio cinematografico nell’uso della luce, alternando buio totale ad illuminazioni molto forti ed improvvise, creando un’atmosfera offuscata durante tutta la durata dello spettacolo e un contesto in cui quasi sempre non si vedono confini.

L’uso della musica è altrettanto fondamentale, nell’ accompagnare ogni singolo momento, dialoghi e silenzi, come una vera e propria colonna sonora.

Uno spettacolo che ci racconta dell'etica del teatro capace di parlare all'uomo e alla sua anima; uno spettacolo che vuole farci innamorare del teatro e delle sue possibilità di conoscenza, gioco, magia; uno spettacolo dal carattere fortemente innovativo oltre che didattico, che trasporta sin dall’inizio il pubblico in un’epoca, in una storia, poi in un’altra e in un’altra ancora, in un intreccio tra realtà e pura atmosfera shakespeariana.

Nessun commento:

Posta un commento