Con PENELOPE IN GROZNYJ il mito omerico di Penelope e
della sua controversa solitudine si trasferisce nella Cecenia di oggi, un
paese dove la tortura è la norma, le esecuzioni senza processo sono routine e
le razzie e i saccheggi un luogo comune. Una terra battuta da un gelido inverno
e dalla guerra, minacciata dal fuoco di sanguinarie milizie indipendentiste e
messa ancor più in pericolo da un esercito corrotto, complice e profittatore di
uno spietato disegno politico. Un paese in cui si è perso il diritto alla
dignità.
Siamo a
Groznyj, capitale fantasma di un paese fantasma. Siamo in una scuola
abbandonata, distrutta dai bombardamenti, adesso occupata dai Russi/Proci,
capitanati da Antinoo, che ne hanno fatto il loro quartier generale, covo di
piani crudeli e tana di giochi perversi. Penelope è una donna sola. Il marito
Ulisse è lontano da casa da qualche anno, da alcuni mesi non arrivano più
sue notizie dall’occidente, nè i suoi soldi che dovrebbero servire a mandare
avanti la baracca e a mantenere gli studi del figlio. Telemaco è un giovane
uomo inquieto, che vive nel rancore e nell’odio. Pireo e Teoclimeno, i suoi
unici amici. Euriclea, la vecchia nutrice. Laerte, il suocero ritiratosi nel
silenzio. Melanto, una giovane amica. Elena, la bella cugina.
Con la
riscrittura del mito greco e dei suoi personaggi epici, e con uno sguardo a
Pasolini, si cerca di ricostruire la vita quotidiana in tempo di guerra, dando
così vita a una metafora violenta di cosa il potere fa ai corpi e alla parola.
Un’analisi feroce di una terra distrutta, di un olimpo senza dei, e di una
popolazione inerme, ormai privata della speranza e della solidarietà.
PENELOPE
IN GROZNYJ diventa
così una parabola sprezzante di qualsiasi regime totalitario, sia esso lontano
o vicino, storicamente superato o attualmente invisibile, dove il terrore e
l’orrore sono all’ordine del giorno e dove la situazione di emergenza altera
brutalmente le convenzioni formali, inverte e modifica ogni rapporto,
intellettuale, affettivo, di potere, e stravolge il senso intimo di ogni gesto
e di ogni abitudine.
Attori
spagnoli, tedeschi, inglesi e italiani compongono il cast dello spettacolo.
MARCO
CALVANI (1980),
attore formatosi alla scuola del Teatro della Limonaia e al Duse
Studio di
Roma, debutta come drammaturgo nel 2002 con Quasi,
commissionato dal Social Forum Europeo dei Teatri. Altri lavori includono: Teloleggonegliocchi! (2003), Prima che tu dorma,
commissionato dal Todi Arte Festival 2004, La
vita bassa/Low Life (2005)
commissionato
dal Phoenix Theatre di Londra, Le
mani forti (2006), pièce
liberamente isp irata alla tragedia di Novi Ligure e Olio (2008). Nel 2009 su commissione
della Grec Fundaciò di Barcellona scrive e dirige La città sotto/The city beneath presentato poi in anteprima
mondiale al La MaMa Theatre di New York, e Penelope
in Groznyj che debutta al
Kunsthaus Tacheles di Berlino. È stato inoltre ospite dell’Ubud Writers and
Readers International Festival di Bali. Nel 2010 scrive assieme a Marco Marra Unghie per la rassegna di teatro
omosessuale Garofano Verde di Roma ed insegna all’Obrador Internacional d'Estiu
presso la Sala Beckett di Barcellona. E’ tra i giovani autori italiani
più
rappresentati in Francia con Les
Mains Fortes.Nel giugno 2011 è invitato dal Théâtre de la Ville di Parigi a rappresentare l’Italia
in un progetto di scrittura internazionale, il Bal Littéraire, sotto la
direzione di Fabrice Melquiot, nell’ambito di Face
à Face e Chantiers d’Europe. Nello
stesso anno riceve il Premio
Siae come migliore autore
teatrale nell'ambito del 54° Festival di Spoleto e vince una residenza alla Cité Internationale des Arts di Parigi. Al 55° Festival dei 2 Mondi di
Spoleto, il prossimo giugno, Neil LaBute dirigerà in anteprima mondiale il suo
nuovo lavoro Roba di questo
mondo con Andréa Ferréol.
E’ fondatore e direttore artistico di Mixò,
centro culturale internazionale che riunisce attori e autori nella promozione
di opere originali di teatro e di cinema. I suoi testi sono tradotti e
rappresentati in sei lingue.
Lo
spettacolo ha debuttato in anteprima mondiale al Kunsthaus Tachleles di Berlino
il 5 dicembre 2009 ed è stato presentato nel giugno 2010 al Napoli Teatro
Festival, sezione Fringe.
Nessun commento:
Posta un commento