giovedì 24 aprile 2014

NEL CALDERONE


immagine Old_Cauldron_by_Stock_by_Kai



Nel primo numero della rubrica è stato presentato brevemente la funzione del calderone accennando al suo contenuto.
Il primo ingrediente versato è stato un componimento poetico in versi liberi. “La Sera” vista come una bella donna che si prepara a uscire dopo il tramonto per girovagare tutte le ore disponibili e giunto il primo mattino si ritira facendo posto al sole.

Il secondo è stato un mix di due componimenti in endecasillabo vulgaris che ha seguito due differenti tecniche di scrittura.





Come terzo ingrediente verso nel calderone un sonetto rimico antico non endecasillabo, non in vulgaris, seguente lo schema ABAB in due quartine e unico verso finale in rima A.

Il sonetto, dal provenzale sonet, nel duecento, designava un genere di componimento poetico musicato. Doveva essere una breve melodia quindi un "piccolo suono."





Foto-2619_Farfalle-della-Notte




PARLA LA NOTTE



Tacita arrivai a cullar abitualmente
nelo tramonto andato

lo sonno tuo che dolcemente,

blandiva lo tuo core addormentato.



Musica sonava, svelta e accattivante

nella stanza tua, che m'ha lasciato

cogliere appassionatamente,

chell'attimo fugace or rivelato;

ma or dormi e sogna dell'amor liberar la mente.



Testo e versi di Rita Cerimele

Nessun commento:

Posta un commento