NEL CALDERONE
immagine Old_Cauldron_by_Stock_by_Kai
Nel primo numero della rubrica è stato presentato brevemente la funzione del calderone accennando al suo contenuto.
Il primo ingrediente versato è stato un componimento poetico in versi liberi. “La Sera” vista come una bella donna che si prepara a uscire dopo il tramonto per girovagare tutte le ore disponibili e giunto il primo mattino si ritira facendo posto al sole.
Il secondo è stato un mix di due componimenti in endecasillabo vulgaris che ha seguito due differenti tecniche di scrittura.
Come terzo ingrediente verso nel calderone un sonetto rimico antico non endecasillabo, non in vulgaris, seguente lo schema ABAB in due quartine e unico verso finale in rima A.
Il sonetto, dal provenzale sonet, nel duecento, designava un genere di componimento poetico musicato. Doveva essere una breve melodia quindi un "piccolo suono."
Foto-2619_Farfalle-della-Notte
PARLA LA NOTTE
Tacita arrivai a cullar abitualmente
nelo tramonto andato
lo sonno tuo che dolcemente,
blandiva lo tuo core addormentato.
Musica sonava, svelta e accattivante
nella stanza tua, che m'ha lasciato
cogliere appassionatamente,
chell'attimo fugace or rivelato;
ma or dormi e sogna dell'amor liberar la mente.
Testo e versi di Rita Cerimele
Nessun commento:
Posta un commento