lunedì 14 novembre 2011

Mondrian. L'armonia perfetta

fino al 29.I.2012
Mondrian. L'armonia perfetta
Roma, Complesso del Vittoriano

L’arte nuova ha messo in luce il contenuto della nuova coscienza del tempo: proporzioni bilanciate tra l’universale e l’individuale” (Primo Manifesto della rivista “De Stijl”, 1918). Piet Mondrian a Roma.


Uno degli artisti cardine del XX secolo torna dopo 55 anni a Roma con una mostra al Complesso del Vittoriano. L'evento, promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è interamente curato dal direttore del Gemeentemuseum Benno Tempel, e si avvale di un comitato scientifico internazionale: Hans Janssen e Franz W. Kaiser del Gemeentemuseum, Michael White, docente di Storia dell'arte all'Università di York e l'architetto Frans Postma. Oltre sessanta tra dipinti, studi e schizzi dell'artista olandese, affiancati da più di quaranta opere di altri artisti a lui contemporanei, soprattutto di Bart van der Leck e Jacoba van Heemskerck. La maggior parte delle opere proviene del Gemeentemuseum dell'Aia, prestigioso museo di arte moderna fondato nel 1935, il quale ospita la collezione più importante al mondo di opere di Piet Mondrian, grazie soprattutto alle tele private di Salomon B. Slijper. Le opere esposte si snodano su un arco temporale quasi cinquantennale: dai dipinti di fine Ottocento fino all'inizio degli anni Quaranta del Novecento, con una particolare concentrazione sul periodo Neoplastico, il più noto dell'artista. Il percorso evolutivo della pittura di Mondrian è ben delineato dalla mostra, che pone in luce il cammino attraverso cui arrivò al sodalizio con Theo van Doesburg.


Agli esordi della sua carriera Mondrian si dimostra un abile paesaggista, ma il suo naturalismo approda a contaminazioni simboliste, divisioniste e fauviste, che portano il giovane pittore alla semplificazione progressiva delle linee e all'accentuazione dei colori, come è possibile vedere in Boschetto di salici con cime potate sul Gein (1902-1904) o in Casa al sole (1909). Allestisce nel 1911 una mostra d'arte moderna ad Amsterdam e si confronta con Cézanne, Picasso e Braque: il cubismo gli si svela per la prima volta; il fermento avanguardista di quegli anni lo spinge a Parigi, vero motore di impulsi e di rinnovamento. Passato per una parentesi cubista intorno agli anni prima della guerra, testimoniata ad esempio da Tableau n. 4 (1913), giunge intorno al 1914 a dipingere le sue prime opere astratte: filtrando l'esperienza dei cubisti, tuttavia se ne discosta per la composizione strutturale che si riduce al solo piano bidimensionale, e grazie all'uso dei colori definisce l'articolazione spaziale, all'inizio con tinte più sfumate, ma via via sempre più accese e nette. Tornato in Olanda, fonda nel 1917 la rivista d'arte “De Stijl” e dà vita con Doesburg alla corrente del Neoplasticismo. Alla base della ricerca di ridurre la tela alla semplicità essenziale della linea e del colore c'è l'idea fondamentale di ricondurre il soggettivo, corruttibile e negativo, entro uno spazio oggettivo, universale, valido per ogni essere umano: un ritorno all'ordine che accomunerà moltissimi artisti di varie discipline tra gli anni Venti e Trenta. Questo è il momento in cui prendono corpo i quadri più famosi di Mondrian, come Composizione con grande piano rosso, giallo, nero, grigio e blu (1921) e Composizione con giallo, nero, blu e grigio (1923), fino ad arrivare al più tardivo Composizione con bianco e rosso (1936). L'esperienza di una tensione verso l'ideale espressa attraverso uno sguardo del tutto personale.
sara iacobitti

dall'8 ottobre al 29 gennaio

Mondrian. L'armonia perfetta

Complesso del Vittoriano
Via di San Pietro in Carcere, 00186 Roma
Orario: dal lunedì al giovedì 9.30-19.30; venerdì e sabato 9.30-23.30; domenica 9.30-20.30
Biglietti: intero € 12; ridotto € 8,50
Info: tel. +39.066780664

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