Dal 14 al 22 febbraio 2009, al Teatro Sala Uno di Roma andrà in scena BRUCIATI di Angelo Longoni.
Un dramma teatrale che parla dei ragazzi che vivono le loro esistenze sul filo del rasoio: “Bruciati è una storia sulla gioventù che si autodistrugge nel dolore nel disagio, nella demotivazione, nell'inconsapevolezza. C'è un fuoco autonomo capace di bruciare in fretta la vita dei ragazzi. Un fuoco magico e spietato che terrorizza e attrae e che è in grado di eccitare e di distruggere. Lo stesso fuoco che fa morire il sabato notte in uno schianto, che fa correre le moto in bilico su una sola ruota, che spinge ad usare la stessa siringa di un compagno di buco. Lo stesso fuoco che sta negli eccessi, nel desiderio di denaro e di bellezza, di ammirazione ed esteriorità, che fa ritenere la vita a venticinque anni già andata, finita. E il resto non conta più. Niente importa perché tutto è valutato allo stesso modo. Quando il fuoco brucia nel cuore di un ragazzo, la vita e la morte sono così vicine che si confondono tra loro. E confondere è il gioco più eccitante” (A. Longoni).
Longoni è molto attento alle tematiche sociali, cerca di catturare attimi di vita vissuti e di riportarli sulla scena, cogliendo la verità che si compie spesso davanti ai nostri stessi occhi, pur muovendosi nella finzione teatrale o cinematografica. Ironico, pungente, vero.
È il caso di questo spettacolo portato al successo e replicato ancora oggi dalla coppia Amanda Sandrelli – Blas Roca Rey, nato da un romanzo pubblicato con il titolo Siamo solo noi: “. . . da due diversi piani in un ufficio che sembra un acquario. Alle nove di sera di un venerdì d'estate. Un uomo e una donna - con i loro malesseri, i loro segreti - prendono lo stesso ascensore”.
La trasposizione teatrale porta un titolo molto più esplicito, crudo e realistico: xanax, come il ben più noto farmaco ansiolitico. La storia, quasi paradossale, di due persone che, per terminare il lavoro, si trovano ad andar via quando nello stabile non c’è più nessuno. Si incontrano in ascensore e lì restano intrappolati fino al lunedì successivo. Ad accomunarli c’è un segreto mai svelato in precedenza: tutti e due soffrono di crisi di panico.
Così prende vita questo spaccato teatrale che coglie una problematica comune a moltissime persone, nella veridicità della scenografia che simula un vero e proprio ascensore, piccolo, claustrofobico a ben rendere la condizione di chi vi resta intrappolato. Quarantotto ore che diventano un’eternità per i due protagonisti, costretti a condividere tutto.
Lo spettacolo nasce di getto, l’autore Longoni dichiara di averlo scritto in dieci giorni. Lo stesso spettacolo verrà riportato in scena a breve da Eleonora Ivone che interpreterà per l’appunto Laura, la protagonista femminile.
Molti i progetti futuri di Longoni.
In preparazione una fiction per la tv dal titolo “Le segretarie del sesto piano”, incentrata sull’arrivismo a tutti i costi di una serie di segretarie che difendono i loro capi per la conquista del posto di direttore generale in una società assicurativa. Le ragazze carrieriste, ambiziose, determinate, dure, individualiste. Per mantenere la posizione lavorativa sparlano l’una dell’altra, si ostacolano, ricorrono a qualsiasi metodo, perseguono l’ingiustizia e non il merito. Sono diventate maschili nel peggiore dei modi perché del maschio hanno preso i difetti ignorandone i pregi.
I toni sono però quelli della commedia: la presa in giro è palese con tutti gli equivoci che ne derivano. Le quattro ragazze sono interpretate da Claudia Gerini, Micaela Ramazzotti, Tosca D’Aquino e Antonia Liskova.
In ambito cinematografico, invece, è in programma la realizzazione di un film sul noto pugile Tiberio Mitri. Un pugile famosissimo che combatté con Jack La Motta, e sua moglie Fulvia Franco, all’epoca miss Italia e poi attrice. La prima coppia italiana vittima dei paparazzi alla metà degli Anni Cinquanta quando il Paese cominciava a sanare le ferite della guerra.
In primavera andrà in onda su Canale 5 “Un amore di strega”, una favola in stile Disney con Eleonora Ivone (sua moglie nella vita oltre che madre delle sue tre figlie, attrice di talento che non ha voluto rinunciare al piacere della famiglia e della maternità) tra i protagonisti e con Pietro Sermonti, Alessia Marcuzzi (la "strega"), Anna Galiena.
Anche se la tv lo impegna, Longoni non dimentica il teatro; vorrebbe, infatti, portare sulla pellicola il suo ultimo lavoro: Bravi ragazzi, una storia sul vuoto giovanile e la violenza generata dalla noia.
Un dramma teatrale che parla dei ragazzi che vivono le loro esistenze sul filo del rasoio: “Bruciati è una storia sulla gioventù che si autodistrugge nel dolore nel disagio, nella demotivazione, nell'inconsapevolezza. C'è un fuoco autonomo capace di bruciare in fretta la vita dei ragazzi. Un fuoco magico e spietato che terrorizza e attrae e che è in grado di eccitare e di distruggere. Lo stesso fuoco che fa morire il sabato notte in uno schianto, che fa correre le moto in bilico su una sola ruota, che spinge ad usare la stessa siringa di un compagno di buco. Lo stesso fuoco che sta negli eccessi, nel desiderio di denaro e di bellezza, di ammirazione ed esteriorità, che fa ritenere la vita a venticinque anni già andata, finita. E il resto non conta più. Niente importa perché tutto è valutato allo stesso modo. Quando il fuoco brucia nel cuore di un ragazzo, la vita e la morte sono così vicine che si confondono tra loro. E confondere è il gioco più eccitante” (A. Longoni).
Longoni è molto attento alle tematiche sociali, cerca di catturare attimi di vita vissuti e di riportarli sulla scena, cogliendo la verità che si compie spesso davanti ai nostri stessi occhi, pur muovendosi nella finzione teatrale o cinematografica. Ironico, pungente, vero.
È il caso di questo spettacolo portato al successo e replicato ancora oggi dalla coppia Amanda Sandrelli – Blas Roca Rey, nato da un romanzo pubblicato con il titolo Siamo solo noi: “. . . da due diversi piani in un ufficio che sembra un acquario. Alle nove di sera di un venerdì d'estate. Un uomo e una donna - con i loro malesseri, i loro segreti - prendono lo stesso ascensore”.
La trasposizione teatrale porta un titolo molto più esplicito, crudo e realistico: xanax, come il ben più noto farmaco ansiolitico. La storia, quasi paradossale, di due persone che, per terminare il lavoro, si trovano ad andar via quando nello stabile non c’è più nessuno. Si incontrano in ascensore e lì restano intrappolati fino al lunedì successivo. Ad accomunarli c’è un segreto mai svelato in precedenza: tutti e due soffrono di crisi di panico.
Così prende vita questo spaccato teatrale che coglie una problematica comune a moltissime persone, nella veridicità della scenografia che simula un vero e proprio ascensore, piccolo, claustrofobico a ben rendere la condizione di chi vi resta intrappolato. Quarantotto ore che diventano un’eternità per i due protagonisti, costretti a condividere tutto.
Lo spettacolo nasce di getto, l’autore Longoni dichiara di averlo scritto in dieci giorni. Lo stesso spettacolo verrà riportato in scena a breve da Eleonora Ivone che interpreterà per l’appunto Laura, la protagonista femminile.
Molti i progetti futuri di Longoni.
In preparazione una fiction per la tv dal titolo “Le segretarie del sesto piano”, incentrata sull’arrivismo a tutti i costi di una serie di segretarie che difendono i loro capi per la conquista del posto di direttore generale in una società assicurativa. Le ragazze carrieriste, ambiziose, determinate, dure, individualiste. Per mantenere la posizione lavorativa sparlano l’una dell’altra, si ostacolano, ricorrono a qualsiasi metodo, perseguono l’ingiustizia e non il merito. Sono diventate maschili nel peggiore dei modi perché del maschio hanno preso i difetti ignorandone i pregi.
I toni sono però quelli della commedia: la presa in giro è palese con tutti gli equivoci che ne derivano. Le quattro ragazze sono interpretate da Claudia Gerini, Micaela Ramazzotti, Tosca D’Aquino e Antonia Liskova.
In ambito cinematografico, invece, è in programma la realizzazione di un film sul noto pugile Tiberio Mitri. Un pugile famosissimo che combatté con Jack La Motta, e sua moglie Fulvia Franco, all’epoca miss Italia e poi attrice. La prima coppia italiana vittima dei paparazzi alla metà degli Anni Cinquanta quando il Paese cominciava a sanare le ferite della guerra.
In primavera andrà in onda su Canale 5 “Un amore di strega”, una favola in stile Disney con Eleonora Ivone (sua moglie nella vita oltre che madre delle sue tre figlie, attrice di talento che non ha voluto rinunciare al piacere della famiglia e della maternità) tra i protagonisti e con Pietro Sermonti, Alessia Marcuzzi (la "strega"), Anna Galiena.
Anche se la tv lo impegna, Longoni non dimentica il teatro; vorrebbe, infatti, portare sulla pellicola il suo ultimo lavoro: Bravi ragazzi, una storia sul vuoto giovanile e la violenza generata dalla noia.
MLN
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