TEATRO VITTORIA
DAL 26 MARZO AL 6 APRILE
TEATRO STABILE DI GENOVA
SVET
la luce splende nelle tenebre
di Lev Tolstoj
traduzione di Danilo Macrì
con
Vittorio Franceschi
Matteo Alfonso, Alice Arcuri, Fiammetta Bellone,
Massimo Cagnina, Fabrizio Careddu, Gianluca Gobbi,
Maurizio Lastrico, Barbara Moselli, Orietta Notari,
Stefania Pascali, Pier Luigi Pasino, Fiorenza Pieri,
Vito Saccinto, Federico Vanni
Regia
Marco Sciaccaluga
Marco Sciaccaluga
Scene Jean-Marc Stehlé Costumi Catherine Rankl
Musiche originali Federico Vanni
Scritto a più riprese tra il 1894 e il 1902, e rimasto incompleto nel quinto atto, SVET La luce splende nelle tenebre non era mai stato sino ad oggi rappresentato in Italia (e sui maggiori palcoscenici europei), e testimonia ad alto livello il talento artistico e i fermenti ideologico-culturali del grande romanziere russo. Percorso da una forte tensione autobiografica, il dramma si costruisce intorno al personaggio di Nikolaj Ivanovic Saryncev, un ricco possidente che, preso da improvvisi scrupoli religiosi, decide di applicare alla lettera il Vangelo, giungendo sino a partecipare la sua ricchezza con tutto il popolo a lui vicino. Il progetto etico-religioso di Saryncev incontra l’incomprensione della moglie e la dichiarata ostilità del figlio maggiore e degli altri parenti. Ben presto anche i suoi seguaci, spaventati dalle conseguenze sociali delle idee di Saryncev, lo abbandonano o, applicando alla lettera i suoi principi, ne subiscono le tragiche conseguenze. Accade così che il giovane prete che aveva abbracciato con entusiasmo la predicazione di Saryncev preferisca tornare nelle braccia della Chiesa ortodossa e che il fidanzato della figlia, il principe Boris, venga arrestato per aver rifiutato di prestare il servizio militare per amore di tutti gli esseri umani.
Sempre più insofferente delle convenzioni sociali e dei comportamenti giudicati immorali della sua famiglia, Saryncev progetta anche di fuggire di casa, contribuendo così alla creazione delle premesse della sua completa rovina.
Di Svet la critica nazionale ha scritto “la scelta del testo e la sua realizzazione sono lo specchio più veritiero del rapporto fra uno Stabile e la sua città”, “mi sono trovato totalmente preso dallo spettacolo sentendomi parte della tensione del pubblico”, “un grande spettacolo interpretato benissimo da Orietta Notari e Vittorio Franceschi”.
Svet (alla lettera “luce”) venne pubblicato postumo nel 1912, a Berlino, con il titolo provvisorio di I Svet vo tme svetit che cita un verso del Vangelo di Giovanni (E la luce splende nelle tenebre). Lev Nikolaevic Tolstoj (1828 - 1910) condensa in Svet i principali motivi che ossessionarono gli ultimi anni della sua vita: la concezione evangelica dell'esistenza, l'anticlericalismo, il rifiuto della guerra e della violenza, il tema della non resistenza al male. Emerge così in primo piano il dramma morale, vissuto sulla propria pelle dal protagonista, dell'impossibilità di far coincidere la teoria con la pratica quotidiana: dramma che travagliò anche la vecchiaia di Tolstoj, rendendo difficile i suoi rapporti in famiglia, sino alla disperata fuga da casa e alla sua squallida morte nella stazione di Astopovo.
UFFICIO STAMPA Compagnia
Cristina Rastelli
Assistente Giordana Misul
Tel: 026598022
Cel: 336344192
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