giovedì 20 marzo 2008

COME LO FANNO LE RAGAZZE

Cosa ne hanno fatto le ragazze del corpo liberato che è stato loro consegnato da una generazione di donne che ha attraversato il ’68 ed il femminismo? Come vivono la sessualità e il piacere? Sono riuscite ad affrancarsi dal modello patriarcale, elaborando un proprio erotismo, una propria cultura del piacere? Sanno chiedere al partner ? Hanno cura del proprio corpo? Evitano le gravidanze indesiderate ?
Quale migliore occasione per lo Spettacolo “Come lo fanno le ragazze“ e per un Convegno sulla Libertà del Corpo Femminile ed uno sulle problematiche delle donne nel mondo del lavoro, se non il Quarantennale del ’68 e il Centenario di quella tragedia da cui è nata l’istituzione della Festa Internazionale delle donne .
Gli anni dell’immaginazione al Potere, gli anni delle grandi illusioni, gli anni del femminismo: come eravamo e come hanno germogliato i semi di quella rivoluzione che ha cambiato i costumi, la cultura, le relazione tra i due sessi ?
Lo spettacolo teatrale, tratto dall’omonimo libro di Ilda Bartoloni, adattato e diretto da Daniela Giordano, sarà L’Evento che chiuderà le celebrazioni del Centenario dell’8 marzo. Sulla scena cinque ragazze che si raccontano: le relazioni con gli uomini, il sesso, i sentimenti, le difficoltà sul lavoro sempre più precario, come la loro vita, il desiderio di famiglia e di maternità. Sullo sfondo le Madri: la scrittrice Lidia Ravera, l’Onorevole Silvana Pisa, Marina Pivetta, mitica direttrice del Paese delle Donne; donne che, attraverso l’autocoscienza, hanno fatto della sessualità un fatto politico.
L’Evento, realizzato con il sostegno della Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma, prevede due convegni, quello sul Corpo e quello sul Lavoro Precario.
Al Convegno “La libertà del corpo femminile” è attesissimo l’intervento della sociologa americana della Columbia University Shere Hite che nel ’76 con il suo “Rapporto Hite” raggiunse diciottomilioni di persone nel mondo, denunciando la frigidità del 90 per cento delle donne del suo paese. L’autrice del best seller che più di ogni altro testo ha cambiato il destino delle donne si interrogherà sul nuovo maschio.
Apre i lavori la ministra della salute Livia Turco, che non solo nel suo ruolo istituzionale ha lavorato per la tutela della salute della donna, per la prevenzione e la contraccezione - ha rimesso in campo la pillola del giorno dopo ed ha autorizzato la sperimentazione della RU486 -, ma da sempre si batte per l’autodeterminazione delle donne. La professoressa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia del San Raffaele Resnati di Milano, parlerà di come la contraccezione e il femminismo insieme hanno liberato la donna, e delle ombre e delle luci che attraversano la vita sessuale delle ragazze di oggi.

La storica Emma Baeri racconterà come negli anni settanta il femminismo le ha salvato la vita, mentre l’onorevole Elettra Deiana di come in un lontano giorno del ’69 lo “sguardo è cambiato”. Di una brutta legge - la 40 - ci dirà la senatrice Vittoria Franco, che ha cercato di mettere d’accordo le parlamentari di tutti gli schieramenti per costruirne una migliore, dalla parte delle donne. Dalla Francia ci raggiungerà, con il suo bagaglio di immigrata di seconda generazione - i genitori sono algerini - Fadela Amara, Ministro alle politiche locali nel governo di Sarkozy.
Leader delle donne delle periferie parigine, ha scritto un libro”Ni putes ni soumises” che ha aperto gli occhi ai francesi sulla vera realtà dell’immigrazione e sulla doppia violenza che subiscono le donne delle banlieues.
Al convegno non poteva mancare Giuliana Sgrena, che sul velo e il corpo delle donne ha molto da dire. Di quanto sia importante l’educazione alla sessualità delle ragazze e dei ragazzi ci parlerà Daniela Monteforte, già assessora alle politiche della scuola della Provincia di Roma, mentre Edda Billi della Casa Internazionale delle Donne ci riporterà al Cerchio delle donne e all’autocoscienza.
Il secondo convegno “E se Cenerentola fosse stufa?”, lavoro, precariato , maternità, ci completerà il quadro di una generazione
Presiede la sottosegretaria al Lavoro Rosa Rinaldi che molto si è spesa sul problema del precariato femminile. Rosy Bindi, ministra della famiglia - a lei piace farsi chiamare al femminile - ci racconterà di quanto ha messo in campo, di sostegni alle donne, per una conciliazione possibile tra lavoro e famiglia. Non mancheranno sindacaliste come Aitanga Giraldi, responsabile delle politiche alle Pari Opportunità della Cgil e Renata Polverini, segretario generale dell’Ugl, per discutere di Welfare.
Chi meglio di Alessandra Tibaldi, assessora regionale al lavoro, alle pari opportunità e alle politiche giovanili del Lazio, potrà parlarci delle nuove acrobate del terzo millennio, divise tra lavoro precario, un basso reddito, marito e figli. Il lavoro sommerso e le immigrate è il tema che affronta Rita Corneli della Cooperazione Internazionale della Provincia di Roma.
Chiude i lavori di “E se Cenerentola fosse stufa?” l’intervento di Emma Bonino, ministro delle Politiche Comunitarie, che ha dato il titolo alla tavola rotonda. Moderatrice è la giornalista e conduttrice del giornale radio Laura Guida.
Solo donne a parlare dunque, ma ad ascoltare ci saranno uomini e donne, studentesse e studenti di alcuni licei della capitale, e universitari.




Neraonda – Europa Duemila
presentano
Come lo fanno le ragazze
un progetto di Ilda Bartoloni
Prima Nazionale
Teatro Piccolo Eliseo – Patroni Griffi
25-30 marzo 2008
adattamento teatrale e regia Daniela Giordano
tratto dall’omonimo libro inchiesta di Ilda Bartoloni
con
Caterina Corsi, Federica De Cola, Cinzia Spinelli, Marzia Tedeschi, Jessica Ugatti
musiche Enrico Bicchi e Daniele Groff
costumi Mariella Burani
disegno luci Giuseppe Falcone
acconciature Roberto D’Antonio
assistente alla regia Valerio Marini
direttore dell’allestimento Giuseppe Falcone
riprese filmate di Gigi Conti
montaggio filmati Andrea Marotta
foto Luisa Di Gaetano
organizzazione

via di s.elena 29, roma
tel +39 0664760191 - fax +39 0664760225
info@neraonda.it http://www.neraonda.it/
ufficio stampa svs - svs.stampa@tiscali.it

“Cosa ne hanno fatto le ragazze della libertà sessuale che abbiamo loro consegnato? Come vivono la sessualità e il piacere le figlie e le nipotine di quelle donne che hanno fatto o attraversato il ’68, e si sono trovate grazie a loro con l’emancipazione in tasca e un corpo liberato? E come lo usano questo corpo? Sono riuscite ad affrancarsi dal modello patriarcale di sessualità, elaborando un proprio erotismo, una propria cultura del piacere?
Cosa è diventata per le ragazze di oggi la gioiosa ipotesi di liberazione delle loro madri? E cosa ne sanno della loro storia , del loro faticoso percorso?
Questi gli interrogativi che mi hanno spinto, inizialmente, ad ascoltare ragazze e giovani donne, arrivando a comporre un quadro, certo non esaustivo ma soltanto indicativo, del mondo della sessualità al femminile. Da lì poi la necessità (desiderio?) di un progetto più ampio. E quindi dopo il libro lo spettacolo, i convegni..Un progetto seguito con amore e passione, con tanti ricordi, qualche nostalgia...”
Ilda Bartoloni – giornalista Tg3 – autrice del libro “come lo fanno le ragazze”
Una grande sfida realizzare teatralmente il libro inchiesta di Ilda Bartoloni “Come lo fanno le ragazze”, una raccolta di 22 interviste a giovani e giovanissime donne , nato dall’esigenza di comprendere o di verificare, quanto del cammino fatto dalle “ragazze degli anni 70”, delle loro lotte per la conquista dell’autonomia e dell’identità, sia stato trasmesso e sia oggi consapevole vissuto per le figlie e/o le nipotine di quella Rivoluzione femminista che ha cambiato i costumi, la cultura e le relazioni tra i due sessi.. La seduzione intrigante dell’universo femminile, il fascino della trasformazione e della contraddizione, del coraggio e dell’ironia, un’ assoluta e totale vocazione al gioco e un’insostenibile leggerezza dell’essere unita alla capacità di esplorare le profondità della psiche, sono i magici ingredienti di questa lucida ed emozionante traduzione che ne ho fatto per il teatro.
In un luogo privo di riferimenti spaziali e temporali, luogo della coscienza ma anche della Storia, attraversate dalla lunga e mai sopita marcia delle donne, a cinque attrici di grande talento, cinque ragazze, ho affidato il ruolo di raccontare il cuore della femminilità dell’oggi, senza veli, pregiudizi o comune senso del pudore. Cinque “flussi di coscienza”, scanditi da altrettanti grandi temi dell’esistenza e del privato (la famiglia, l’educazione, la prima volta, l’amore e il sesso, il futuro, precario come il lavoro), nel corso dei quali ognuna si scopre e si confessa a se stessa e alle altre, in un percorso di conoscenza del sé, tratteggiato dai frammenti delle loro vite, dalla gestualità dei loro corpi. Il rapporto con le madri è la stazione di partenza del viaggio, giocato sul doppio piano di realtà e finzione, con l’incursione, in apertura di spettacolo, di testimonianze, in frammenti, di tre esponenti del movimento delle donne degli anni 70: Marina Pivetta, mitica direttrice de” Il Paese delle donne “ l’onorevole Silvana Pisa e la scrittrice Lidia Ravera, le “madri” .
Il privato non è più politico oggi, ma le donne, è vero, hanno ereditato un mondo di maggiori diritti, anche se sono rimaste sole a gestire e a orientare il loro cammino, in un clima che subdolamente vorrebbe portare indietro l’orologio della Storia. “Come lo fanno le ragazze” è uno spettacolo che oltre a essere una riflessione a volte seria a volte ironica sul nostro essere donne vuole essere anche un omaggio a tutte le donne che lottano per i diritti delle donne e per i diritti dell’umanità


Daniela Giordano- regista

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