Gennaro Cannavacciuolo
Volare
Omaggio a Domenico Modugno
Regia di Marco Mete
Musiche eseguite dal vivo da:
Marco Bucci- pianoforte
Andrea Tardioli- clarinetto e sax
contralto
Claudia Della Gatta- violoncello
“Penso che un sogno così non ritorni mai più” così
cantava Domenico Modugno. Ad evocare la poesia della canzone italiana per
antonomasia e a far ritornare quel sogno ci pensa Gennaro Cannavacciuolo, in
scena al Teatro della Cometa di Roma fino all’8 marzo con Volare. Un omaggio al
grande artista italiano scomparso, un tuffo emozionante nella storia della
musica del Bel Paese.
Non un concerto o la sola performance teatrale. Per
ricordare Modugno serviva ripercorrere le strade musicali che hanno segnato la
sua vita. Ecco allora un poliedrico Cannavacciuolo, figlio d’arte di Eduardo De
Filippo e Pupella Maggio che porta in scena con una reinterpretazione personale
rigorosamente partenopea la storia del grande Mimmo.
Canzoni, monologhi drammatici e il suggestivo dialogo
tratto dalla commedia musicale “Tommaso d’Amalfi”, il famoso Masianello, di
Eduardo De Filippo. Un cabaret coinvolgente e interattivo in cui Cannavacciuolo
non si fa mancare nulla, nemmeno “Un vecchio Frac” e un bel bastone per
improvvisare con eleganza e abilità due passi di danza à la Fraid Astaire sulle
note di “Nel blu dipinto di blu”.
Un tributo, il suo, di sincera riconoscenza al grande
amico Mimmo che nel lontano 1987 approvò l’avventura di questo recital giunto,
oggi, a quota 320 repliche in giro per il mondo. A far conoscere quel be Italian,
a volte malinconico e sognatore, altre semplicemente ironico e realista, con un
pizzico di partenopeo che non guasta mai.
Un’interpretazione intensa che alterna canzoni
dialettali e macchiettistiche come “O ccaffè”, “La donna riccia” o la celebre
“Io mammete e tu” a momenti di suggestione poetica come “Meraviglioso” , “Tu si
na cosa grande” o “Resta cu mme”.
Linda Tiralongo
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