mercoledì 18 febbraio 2015

Volare. Omaggio a Domenico Modugno


Gennaro Cannavacciuolo
Volare
Omaggio a Domenico Modugno
Regia di Marco Mete
Musiche eseguite dal vivo da:
Marco Bucci- pianoforte
Andrea Tardioli- clarinetto e sax contralto
Claudia Della Gatta- violoncello

“Penso che un sogno così non ritorni mai più” così cantava Domenico Modugno. Ad evocare la poesia della canzone italiana per antonomasia e a far ritornare quel sogno ci pensa Gennaro Cannavacciuolo, in scena al Teatro della Cometa di Roma fino all’8 marzo con Volare. Un omaggio al grande artista italiano scomparso, un tuffo emozionante nella storia della musica del Bel Paese.
Non un concerto o la sola performance teatrale. Per ricordare Modugno serviva ripercorrere le strade musicali che hanno segnato la sua vita. Ecco allora un poliedrico Cannavacciuolo, figlio d’arte di Eduardo De Filippo e Pupella Maggio che porta in scena con una reinterpretazione personale rigorosamente partenopea la storia del grande Mimmo.
Canzoni, monologhi drammatici e il suggestivo dialogo tratto dalla commedia musicale “Tommaso d’Amalfi”, il famoso Masianello, di Eduardo De Filippo. Un cabaret coinvolgente e interattivo in cui Cannavacciuolo non si fa mancare nulla, nemmeno “Un vecchio Frac” e un bel bastone per improvvisare con eleganza e abilità due passi di danza à la Fraid Astaire sulle note di “Nel blu dipinto di blu”.
Un tributo, il suo, di sincera riconoscenza al grande amico Mimmo che nel lontano 1987 approvò l’avventura di questo recital giunto, oggi, a quota 320 repliche in giro per il mondo. A far conoscere quel be Italian, a volte malinconico e sognatore, altre semplicemente ironico e realista, con un pizzico di partenopeo che non guasta mai.
Un’interpretazione intensa che alterna canzoni dialettali e macchiettistiche come “O ccaffè”, “La donna riccia” o la celebre “Io mammete e tu” a momenti di suggestione poetica come “Meraviglioso” , “Tu si na cosa grande” o “Resta cu mme”.

Linda Tiralongo

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