lunedì 27 maggio 2013

GENESI. Fotografie di Sebastião Salgado



Dal 15 maggio al 15 settembre

“GENESI. Fotografie di 
Sebastião Salgado”

Roma, Museo dell’Ara Pacis


Una mostra fotografica che vuole lanciare un messaggio al mondo: salvaguardare la nostra terra è un dovere a cui non possiamo più mancare. 

Approda a Roma, con 200 fotografie in bianco e nero da tutto il mondo, Sebastião Salgado, uno dei più importanti fotografi-viaggiatori dei nostri tempi che ha lanciato l’iniziativa della mostra “GENESI” non solo a Roma, ma contemporaneamente anche in altre capitali internazionali. 

Lo scopo non è solo di tipo estetico: Salgado da anni è impegnato in una lotta a favore della riforestazione e della salvaguardia delle preziosità del nostro pianeta; la fotografia è un mezzo fondamentale per testimoniare lo splendore della verginità di alcuni luoghi naturali, l’aspetto incontaminato e primordiale di paesaggi e popolazioni tribali. 

Il percorso espositivo si articola in cinque sezioni che ripercorrono i viaggi del fotografo: nella prima, “Pianeta del Sud”, predominano i paesaggi freddi e rarefatti della Penisola Antartica o della Patagonia, rocce a strapiombo e iceberg sinuosi che ospitano pinguini chinstrap e leoni marini. 
Stupendi i ritratti degli albatros, così bianchi da sembrare digitalizzati. La collettività che è propria della vita animale contrasta con la solitudine e l’egoismo che spesso caratterizzano la vita umana. 
Nella sezione “Santuari” ci immergiamo nelle foreste dell’Indonesia, dove i corpi delle tribù degli Yali o dei Korowai si mescolano alla natura, in un vortice di spiritualità e superstizione; senza dimenticare i giganteschi esemplari di iguana o tartaruga delle Galapagos. 
Nelle “Terre del Nord” predominano paesaggi rocciosi come quelli del Grand Canyon, dove la luce fende a fatica le nubi che vorticano sulle forme squadrate delle vallate. Spazio anche ai vulcani e alle distese glaciali della Siberia, attraversate dalle slitte trainate dalla popolazione dei Nenci. 

Ma una delle sezioni più affascinanti della mostra è quella che riguarda l’Africa: qui i ritratti delle tribù Dinka e delle loro pratiche crudeli colpiscono al cuore e allo stomaco, mescolandosi a immagini sontuose di leopardi e leoni, pronti a ghermire la preda. 
La nudità come elemento basilare dell’essere uomini viene esaltata da Salgado che immortala i corpi di donne e uomini scarnificati ma immersi nella natura vergine. Il percorso si conclude con “Amazzonia e Pantanal”, dove è possibile osservare lo svettare in mezzo all’acqua di un maestoso baobab o imparare cos’è il poturu per le tribù Zo’. 

Interessante la scelta di corredare le fotografie di didascalie esplicative che arricchiscono l’esposizione, permettendo allo spettatore di camminare insieme a Salgado lungo le pendici della terra, dentro il ventre della natura, a contatto con uomini che vivono al di là della civilizzazione.
Irene Armaro

dal 15 maggio al 15 settembre
GENESI. Fotografie di Sebastião Salgado
a cura di Lélia Wanick Salgado

Museo dell’Ara Pacis, Nuovo spazio espositivo Ara Pacis
Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli) - 00186 Roma
Orario: Martedì-domenica 9.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima)
Dal 16 maggio, ogni giovedì, apertura straordinaria della mostra fino alle 22.00 (ultimo ingresso ore 21.00)
Info: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00; info.arapacis@comune.roma.it


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