mercoledì 20 febbraio 2013

TIFFANY e GALLÉ


e i maestri dell’Art Nouveau 
dal Museo di Arti Applicate di Budapest

Da Budapest a Roma oltre 90 opere di notevole pregio a ripercorrere le raffinate visioni dell’Art Nouveau, ”nuovo Eden” dell’Arte 

Roma, Musei Capitolini, Palazzo Caffarelli - 20 febbraio – 28 aprile 2013


Oltre 90 opere di eccezionale qualità, saranno ospitate presso le sale di Palazzo Caffarelli ai Musei Capitolini, da mercoledi 20 febbraio a domenica 28 aprile 2013.

I capolavori della mostra “TIFFANY & GALLÉ e i maestri dell’Art Nouveau dal Museo di Arti Applicate di Budapest”, selezionati dalle collezioni del Museo di Arti Applicate di Budapest, giungono a Roma per illustrare l’epoca d’oro dell’Art Nouveau, nell’ambito delle iniziative dedicate all’Anno Culturale Ungheria-Italia 2013. 

La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico-Sovrintendenza Capitolina in collaborazione con il Museo di Arti Applicate di Budapest, il Ministero degli Affari Esteri d'Ungheria- l’Ambasciata di Ungheria in Italia, il Ministero delle Risorse Umane d'Ungheria, il Fondo Nazionale Culturale, l’Istituto Balassi - Accademia d’Ungheria in Roma. L’organizzazione è a cura di Zètema Progetto Cultura. 

Obiettivo ideale del progetto espositivo è quello di ripercorrere, attraverso alcune opere esemplari, la straordinaria stagione dell’Art Nouveau, con le sue novità tecnologiche e artistiche, le contaminazione tra generi diversi e le reciproche influenze fra artisti nell’Europa degli anni a cavallo tra l’Esposizione Universale di Parigi del 1889 e la Prima Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna di Torino del 1911.

La collezione ospitata ai Musei Capitolini rende dunque omaggio a questa fase di splendore dell’Arte Nuova, inconfondibile nella freschezza stilistica delle forme ”naturali” e nei raffinati cromatismi di una materia elegantemente lavorata, in equilibrio fra astrazione e realtà. 

Ispirazione e linee che risaltano negli oggetti decorativi in vetro e ceramica – la sezione più ampia dell’esposizione - ideati dall’americano Louis Comfort Tiffany, dal francese Emile Gallè e dai fratelli Daum, maestri vetrai di Nancy, opere raffinate che hanno influenzato e stimolato la produzione di oggetti d’arte decorativa in Ungheria e non solo.

Ad impreziosire la mostra anche una fine selezione di gioielli e tessuti, disegnati e realizzati da József Rónai Rippl, Ottó Eckmann e manufattura Zsolnay.

Il percorso mostra è articolato in 6 sezioni 

Colori vivaci, luci nuove

Con eleganza vengono sintetizzate la semplicità delle linee e la varietà delle forme. Fra le opere esposte, a titolo d’esempio, il “Pavone” (1898 ca.,Tiffany), vaso decorativo a strati, iridescente, con fili di vetro incorporati, o il “Vaso decorativo lustrato di vari colori” (1894 ca.,Tiffany), una lavorazione a vetro soffiato dipinto.

Ancora, la “Lampada da tavolo con paralume di vetro Tiffany” (1890-1900, The Duffner and Kimberly Company), con tasselli di vetro dai colori cosiddetti “opacizzanti” , che rappresenta senza dubbio uno dei più noti prodotti di Tiffany. 

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Forme organiche

Art Nouveau e motivi floreali. Tulipani, fiori di papavero, steli di orchidee vengono magistralmente usati per creare calici e vasi in vetro dalle forme fantasiose ispirate alla natura: esemplari di questa lavorazione il “Vaso con petali lussureggianti d’iride” (1896-7, Wallander) o “Chachepot” (1900 ca., P.Horti), o ancora il “Vaso decorativo con steli d’orchidea” (1900, Gallè).
Culture lontane, tradizioni antiche

Ad influenzare la maggior parte delle opere di Tiffany e di Gallè sono due correnti artistiche dell’epoca: il Movimento estetico e il Giapponismo (japonisme , influenza che l'arte giapponese ha avuto sull'Occidente). Di gusto squisitamente orientaleggiante, ad esempio, il “Vaso con crisantemi” (1896 ca. Gallè) o il pezzo fuoriserie “Vaso decorativo marrone e color miele con decorazione screpolata”,(1897, Gallè). Accanto, le più antiche tradizioni e la qualità dell’oreficeria ungherese sono esaltate nel “Fermaglio per mantello da donna”(1904 ca., Gyula Hay) o nel “Pendaglio a forma di pesce volante” (1904 ca., Tarjan /Huber). 
Il lusso delle materie

Grazie al valore dei materiali usati, all’alto livello di manifattura, all’eleganza della forma, anche oggetti di uso quotidiano diventano veri oggetti di lusso. Fra i capolavori esposti: “Lampada a petrolio” (1898 ca., Selmersheim), il “Piattino con rami di vischio” (1895 ca., Pierre Clement Massier) o il “Set per spezie in scatola decorativa” (1899-1900 ca, Tiffany).
La natura in casa nostra

Dalla terra all’acqua, fra frutta, fiori e insetti: tutti questi elementi ricorrono nei tessuti e nei lavori in vetro e ceramica di questa sezione. Pregevole, fra i tanti esemplari, il “Vaso con verso poetico e dettaglio di foresta” (1900, Gallè), della serie Verreries Parlantes, che reca alla base un verso tratto da la Notte di Victor Hugo: “Les arbres se parlent tout bas”.

Il mondo del simbolismo

Atmosfere oniriche, vene surreali, temi figurativi che spaziano dalla mitologia classica a quella ungherese, evocano un mondo fantastico che va oltre la storia e la realtà. Così, ad esempio, il “Vaso con testa di fauno” (inizio ‘900, Telcs), o l’arazzo “Donna in rosso con rosa” (1898, Rippl-Ronai).

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