10 gennaio / 5 febbraio 2012
PUGLIA IN SCENA A ROMA
in collaborazione col Teatro Pubblico Pugliese
nell'ambito del progetto Internazionalizzazione della Scena 
MACBETH NIGHT
da William Shakespeare
regia Simona Gonella
drammaturgia Simona Gonella, Roberto Romei
collaborazione artistica Roberto Romei
scene e costumi Greta Cuneo
luci Michelangelo Campanale
editing audio Emanuele Menga
produzione cerchio di gesso
personaggi e interpreti:
macbeth Ippolito Chiarello
lady macbeth Mariantonietta Mennuni
banquo Roberto Cardone
strega Angela De Gaetano
cameriere Vito De Girolamo
duncan/malcolm Ruggiero Valentini
Dal 10 al 15 gennaio va in scena Macbeth Night della compagnia Cerchio di Gesso, primo appuntamento di PUGLIA IN SCENA, la vetrina che porterà sul palcoscenico del Piccolo Eliseo quattro tra le migliori espressioni della terra teatrale pugliese. “Un tentativo – dice Carmelo Grassi, presidente del Teatro Pubblico Pugliese – di far conoscere meglio le eccellenze pugliesi anche nelle principali piazze italiane e dare maggiori opportunità di crescita alle produzioni pugliesi”.
Dopo Macbeth Night Teatro Kismet propone dal 17 al 22 gennaio  Il Paradosso del Poliziotto e Tex Willer (da Il Paradosso del Poliziotto e Intervista impossibile a Tex Willer di Gianrico Carofiglio), dal 24 al  29 gennaio  Teatro Minimo porta in scena Sequestro all’italiana e dal 31 gennaio al 5 febbraio Teatro dei Borgia conclude la rassegna con Midsummer.Macbeth Night 
Notte. Sangue.  Paura. Parole ricorrenti nel testo che contrappuntano l’azione di Macbeth e che ci guidano nel labirinto della testa del protagonista.
Testa. Pensiero. Pensieri.  Macbeth  non riesce mai a smettere di pensare e di immaginare, l’azione sembra travolgerlo ed è solo attraverso la forza virile della Lady che riesce a giungere a una qualche forma di compimento: due metà di una stessa mela, quasi impossibile scinderli e quando accade tutto va a rotoli.
L’ azione poi è così compressa, così rapida che il tempo si contrae, sfida la logica con la forza della poesia. 
Il sangue ci avvolge ma a guardare bene noi proviamo pietà, compassione, a tratti “amore” per Macbeth. Ci fa orrore ciò che fa, ma la sua incapacità a portare fino in fondo l’azione, tutto quel suo sbattersi per il l’idea di  un potere che immagina dentro più che viverlo fuori,  ci smuove e commuove, lo avvicina a noi, poveri uomini e donne, che come Macbeth cedono alle tentazioni così come alla paura e ai dubbi e che come Macbeth troppo spesso non arrivano a godere nemmeno un istante di quanto ottenuto e a pagare il prezzo del “male” mentre il mondo va avanti senza troppo sconvolgersi.
Che senso ha compiere l’atto contro natura supremo – l’assassinio – se non porta alla fine alla gioia, al soddisfacimento del desiderio:  lo dice la lady al suo Macbeth al culmine della lucidità e della tensione. 
Ma lo dice anche a noi, affondando il dito nella piaga dei tanti che puntano in alto disposti a sfidare la natura e che si ritrovano disperatamente soli perché per fare il “male” bisogna essere professionisti e non basta “vestirsi di abiti non propri”.
La solitudine finale del protagonista è il punto di arrivo dell’uomo Macbeth e la sua condanna, ma è anche l’inizio della restaurazione del potere di chi – per nascita – quel potere ce l’ha e ha solo bisogno di arrivare alla giusta maturazione di “figlio del re” per essere re (Malcolm) egli stesso. 
Una parabola che suona così contemporanea.
Macbeth Night si svolge tutto in un’unica notte, in un unico luogo.
Non il castello di Inverness come centro dell’azione, ma un Night Bar  ugualmente di proprietà dei Macbeth: luogo del riposo dopo la battaglia, luogo delle feste (i banchetti “abortiti” di cui è costellato il testo e da cui è germogliata l’idea di un luogo di festa cupa e notturna, un night bar appunto), luogo delle profezie “cantate” da una strega fortemente ambigua, luogo dell’assassinio, luogo del desiderio che porta al fallimento. Luogo delle innocenze violate.
Un centro denso, lucido, dove il tempo si contrae e dilata e dove tutti i personaggi – ad eccezione forse della strega - svelano parti inconfessabili di sé (il cameriere che porta alle estreme conseguenze il suo doppio gioco, la Lady che si abbandona alla follia per un desiderio prosciugato, Malcolm che rivela una natura efferata, Banquo che cede all’invidia, Duncan che si fa tentare dalla lussuria, Macbeth che uccide l’eroe dentro di se per arrivare nella terra di nessuno dei senza speranza).
Il Night Bar è un luogo chiuso da cui si esce o perché morti o perché alla fine realmente vittoriosi (vedi la parabola di Malcolm). Il teatro (in quanto spazio) contiene il Night e da esso è contenuto con possibili aperture verso la platea e verso il pubblico (che potrebbe diventare l’ospite della festa, chiamato ad essere una corte che non c’è né potrà mai esserci) e con l’esibizione della nudità dei muri come segno dell’impossibilità di uscire (se non vi sono quinte non vi è l’illusione che esista un altro luogo/mondo possibile).

L’adattamento ha sfrondato il testo dalle scene in cui non vi era Macbeth e seguito la suggestione di concentrare l’azione in un unico luogo ed in un tempo dato (seppur si perda la cognizione del tempo così come nel testo originale d’altronde) operando tagli e spostamenti e mirando a “spaccare” la testa del protagonista per seguirne i movimenti interiori, costringendo lui e gli altri a non uscire mai dallo spazio del night e a consumare tutta la tragedia nelle quattro mura reali – e metaforiche – del luogo del desiderio mancato.
Si è puntato più ad una umanità sconfitta di Macbeth che a una malvagità letterale, più ad una solitudine dell’uomo di fronte alle proprie incapacità che all’efferatezza degli atti, più ad una profonda disperazione per il senso di “festa” mancata (e cioè di impossibilità di godere dell’azione) che non a un senso di regalità acquisita.
Gli attori sono chiamati ad un impegno oneroso non solo per la grandezza del testo ma anche per la sfida che lavorare su un adattamento comporta.
Nel ruolo di Macbeth Ippolito Chiarello, attore leccese, promotore e creatore della compagnia Nasca Teatri di Terra e del progetto Fanculo pensiero (che negli ultimi due anni ha girato tutta Italia), ha lavorato a teatro con Koreja (protagonista in Acido Fenico con i Sud Sound System) e con il Cerchio di Gesso (è stato Bartolomeo Vanzetti nel Sacco e Vanzetti loro malgrado di Michele Santeramo) fra gli altri; al cinema è stato recentemente Nasino in Fine Pena Mai.
Per Lady Macbeth un’attrice storica del Cerchio di Gesso Maria Mennuni, che ha partecipato a tutte le ultime produzioni della compagnia e che nasce dalla formazione con il maestro Formigoni per poi sviluppare un percorso autonomo che la porta anche ad occuparsi di regia e drammaturgia.
Banquo è Roberto Cardone, attore napoletano, che coniuga teatro e cinema (Vallanzasca di Placido) ha lavorato con Fortunato Celino, Francesco Saponaro, Massimo Venturiello fra gli altri, e sperimentato alcune contaminazioni con la  musica e la danza.
La Strega è Angela De Gaetano, giovane protagonista di molte produzioni di Koreja, ha cominciato la sua carriera con Psychosis delle 4:48 diretta da Simona Gonella ed è stata recentemente Elena nel Sogno di una Notte di mezza estate di De Nitto.
Per il duplice ruolo di Duncan e Malcolm, ancora un attore storico della compagnia Cerchio di Gesso, Ruggiero Valentini, talento multiforme che viene dal mondo della scultura e del disegno ha lavorato sia come attore che come scenografo ed è stato Kurt Cobain nell’ultimo lavoro della Compagnia: Un amore dell’altro mondo, tratto dal libro omonimo di Tommaso Pincio.
Per il nuovo ruolo del Cameriere (figura ambigua che riassume su di sé parte della figura di Macduff), Vito De Girolamo, attore che ha recentemente raggiunto la compagnia dopo diverse esperienze soprattutto nell’ambito del teatro fisico e che ha partecipato a tutte le ultime produzioni.
La regia e la drammaturgia sono affidate a Simona Gonella, direttore artistico della Compagnia che proviene da esperienze molto composite che vanno dai primi anni con la storica compagnia Teatro Settimo, al Piccolo Teatro di Milano alle regie per la Casa dei Doganieri di Mola e per il Cerchio di Gesso a quelle dei suoi anni all’estero con la Royal Shakespeare Company, Chichester Theatre Festival, National Theatre of Timisoara.
Collaboratore artistico alla regia e drammaturgia Roberto Romei, attore e regista, oltre a creare spettacoli sia di teatro che di teatro danza (per il Festival Grec, fra gli altri), insegna da anni all’Accademia Silvio D’Amico, al Centro Sperimentale di Cinematografia, e all’Institut del Teatre di Barcellona di cui è stato Direttore del Corso attori. 
La scenografia e costumi sono invece di Greta Cuneo, diplomata al Motley di Londra ha studiato all’Accademia di belle Arti di Roma e all’accademia di scenografia e costume di Emanuele Luzzati. Ha vissuto a lungo in Gran Bretagna dove si è occupata sia di scenografia che di costumi e ha inoltre sviluppato varie collaborazioni nell’ambito dei set per la moda e del design.
Per le luci, Michelangelo Campanale, forse uno degli artisti più interessanti del panorama pugliese per la sua capacità di coniugare arti diverse, è oggi uno dei light designer di maggiore sensibilità (magistrale la sua collaborazione oltre che alle luci alle scene del Sacco e Vanzetti).
All’elaborazione audio il talento di Emanuele Menga, musicista, dj e creatore di remix, la sua stravaganza e la sua arte contaminata dai gusti più diversi lo fanno essere un artista dell’editing di grande attenzione alla scena.
Lo spettacolo sarà in prova all’Oda Teatro di Foggia tra giugno e luglio e tra settembre e ottobre per debuttare a Novembre 2011.
Prima del debutto saranno realizzati alcuni progetti promozionali nella città (al momento ancora in fase di messa in punto) eventualmente replicabili anche in altre sedi di tournée
Macbeth Night è un progetto realizzato nell’ambito del progetto Teatri Abitati: una rete del contemporaneo, finanziato dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) Asse IV azione 4.3.2 affidato dalla Regione Puglia Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo al Teatro Pubblico Pugliese.
Orario recite: da martedì a sabato ore 20.45
domenica ore 17.00
Biglietti: posto unico 15 €, ridotto 10 €.
Acquistando insieme i 4 spettacoli di PUGLIA IN SCENA 7,50 € a spettacolo.


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